Chi assicurerà i robot?

L’intelligenza artificiale ha fatto enormi passi avanti ed entro 5 anni si stima che gli automi sostituiranno milioni di posti di lavoro. Per le assicurazioni sono una minaccia o un nuovo possibile business? Ecco 11 startup che stanno preparando il futuro

Pubblicato il 02 Feb 2016

Entro 5 anni i robot sostituiranno 5 milioni di posti di lavoro.

Questo è uno degli allarmi emerso dall’ultimo World Economic Forum di Davos, svoltosi lo scorso gennaio e di cui EconomyUp ha parlato nell’articolo “ La 4ª rivoluzione industriale e il futuro del lavoro: ecco che cosa si è detto al World Economic Forum”.

Non è certo la prima volta nella storia che l’evoluzione tecnologica prodotta dall’essere umano ha avuto impatto nelle attività, nel lavoro, nelle organizzazioni del lavoro. Dalla scoperta dei primi utensili alla ruota, dalle prime macchine industriali a vapore all’elettricità, ai motori, ai computer: tutte le trasformazioni tecnologiche hanno trasformato il lavoro dell’uomo.

In tempi moderni, l’industria ha vissuto almeno tre rivoluzioni: nel 1784 con la nascita della macchina a vapore e di conseguenza con lo sfruttamento della potenza di acqua e vapore per meccanizzare la produzione; nel 1870 con il via alla produzione di massa attraverso l’uso sempre più diffuso dell’elettricità, l’avvento del motore a scoppio e l’aumento dell’utilizzo del petrolio come nuova fonte energetica; nel 1970 con la nascita dell’informatica, dalla quale è scaturita l’era digitale destinata ad incrementare i livelli di automazione avvalendosi di sistemi elettronici e dell’IT (Information Technology).

La data d’inizio della quarta rivoluzione industriale non è ancora stabilita, ma probabilmente ci siamo già dentro, ed è quella della robotica. L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, e così lo sviluppo di robot umanoidi che presto sostituiranno segretarie, infermieri, commessi, ragionieri, assistenti, venditori, badanti, poliziotti, guardie del corpo, ecc.

Questa rivoluzione è destinata a cambiare per sempre la società e l’economia mondiale con novità che avranno ripercussioni positive, ma anche negative, sulla vita dei cittadini del mondo.

Tra i personaggi che si sono manifestati preoccupati per l’arrivo della robotica c’è Elon Musk, che lo scorso anno affermava “Penso che dovremmo stare molto attenti all’ intelligenza artificiale. Se dovessi scommettere su quella che è la nostra più grande minaccia esistenziale, probabilmente punterei su questa. Dobbiamo stare molto attenti”. Detto da uno che sta sviluppando auto a guida robotica suona strano, allarmante e al tempo stesso rassicurante.

L’importante è essere consapevoli che quando si parla di AI il campo è vasto, e include sia piccole stringhe di codice oggi molto presenti nei software e indirizzate a migliorare la qualità e l’efficacia del software stesso attraverso il cosiddetto “machine learning”, cioè la capacità di imparare; sia di robotica vera e propria, quella più minacciosa nell’immaginario collettivo, il robot umanoide che sostituirà l’uomo in tantissime attività o che si ritorcerà contro come l’HAL 9000 di 2001 – Odissea nello spazio.

Ma quali sono oggi le aziende della robotica di cui avere paura, le startup più aggressive? Se lo è chiesto CB Insights che ha realizzato una lista di 11 startup impegnate nello sviluppo di tecnologie robotiche all’avanguardia e capaci di rimpiazzare, aiutare e interagire con l’uomo. Alcune di queste sono focalizzate su processi di automazione industriale: Rethink Robotics, per esempio, che ha tra i suoi investitori Bezos Expeditions , il fondo VC di Jeff Bezos, fondatore di Amazon; altre sviluppano “personal robot” capaci di interagire con le persone; altre ancora, social robot, che imparano dai loro utilizzatori.

Per il settore assicurativo, le intelligenze robotiche rappresentano un elemento di disruption rispetto all’organizzazione aziendale e all’erogazione dei servizi così come oggi li conosciamo. Ma rappresentano anche un potenziale alleato per lo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi, per esempio in ambito sicurezza e cura della persona.

I robot possono essere visti come il nuovo cliente da assicurare. E’ vero che qui si entra in un terreno scivoloso che sconfina in campo legale, poichè si tratta di macchine rispetto alle quali certi tipi di garanzie (come i difetti di fabbricazione) saranno di competenza del produttore. Ma una volta che la macchina è stata venduta e ha un nuovo proprietario, è chiaro che serviranno coperture assicurative tipo “responsabilità civile” per l’auto. E chi assicurerà i robot?

Attualmente sembra esserci quel magico momento in cui non c’è ancora grande movimento in questo ambito, ancora la circolazione dei robot è limitata per cui mancano i dati necessari alle assicurazioni per le valutazioni dei rischi.

Lo scenario è quindi completamente aperto, ma è certo che presto vedremo la corsa tra le compagnie per conquistare i robot come migliori clienti.

Qui di seguito la lista di CB Insights.

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