In Cina la polizza viaggia sulla blockchain

Il colosso cinese dell’insurtech ZhongAn sta lavorando con i servizi amministrativi dei 100 ospedali partner per portare su blockchain i dati sanitari e assicurativi dei pazienti e provvedere così all’erogazione automatica dei rimborsi. La catena dei blocchi nell’insurance è ormai realtà

Pubblicato il 13 Giu 2018

La blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute, giocherà un ruolo sempre più essenziale anche nel mondo delle assicurazioni. Ne è convinto il gigante cinese ZhongAn, una delle maggiori compagnie assicurative cinesi, che ha da poco annunciato di aver stretto un accordo con oltre 100 ospedali del Paese per l’elaborazione dei dati sanitari e assicurativi dei pazienti e per l’erogazione automatica dei rimborsi: il tutto senza rischi per la privacy e per i dati sensibili dei pazienti proprio grazie alla sicurezza della blockchain.

Creata nel 2013 come startup da Jack Ma (fondatore di Alibaba), Pony Ma Huateng (presidente di Tencent) e Peter Ma Mingzhe (presidente di Ping An Insurance) quale prima compagnia assicurativa cinese completamente online, ZhongAn è diventata in pochi anni un colosso da oltre 8 miliardi di euro di capitalizzazione (leggi qui il nostro articolo ‘8 cose da sapere su ZhongAn’). E dopo la creazione, nel 2016, della sussidiaria ZhongAn Technology (incubatore tecnologico della casa madre) e l’istituzione, nella città di Guiyang, di un centro tecnologico dedicato alla proprio blockchain compartecipato da ZhongAn e dalla municipalità, ha deciso di utilizzare questa tecnologia direttamente nel proprio business. Perché, ha spiegato il CTO di ZhongAn Insurance, Chen Wei, “le assicurazioni si fondano sulle statistiche, e la blockchain aiuterà a connettere quella mole massiccia e variegata di dati. E sarà utilizzata per gestire i rischi e per migliorare la politica di prezzo”. Le vendite di prodotti assicurativi, ha infatti spiegato il manager, “storicamente si basano sugli agenti e sui singoli acquisti da parte della clientela, ma le giovani generazioni preferiscono fare acquisti online. Ciò significa che anche i clienti delle assicurazioni non hanno più bisogno di riempire moduli di richiesta per ottenere l’erogazione delle cure o il rimborso di quelle ricevute (in Cina, come negli Usa, l’assistenza sanitaria si basa su polizze assicurative, ndr), ma è sufficiente che indichino in quale ospedale sono o sono stati ricoverati”.

Proprio grazie alla blockchain, infatti, ZhongAn “dialoga” in modo sicuro con i servizi amministrativi dei 100 ospedali partner, condividendo i dati sanitari dei pazienti e rendendo più semplice e veloce il rimborso delle prestazioni. E per il futuro, Chen ha spiegato che la compagnia sta lavorando con le autorità di Shanghai per creare una piattaforma di riassicurazione basata sempre sulla blockchain, capace di aumentare la sicurezza e la tracciabilità delle polizze riassicurate: “In poche parole – ha sottolineato il CTO di ZhongAn – stiamo cercando di combinare la blockchain con scenari di vita reale”.

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