Driverless car, Barack Obama rallenta la corsa

In ottobre a Pittsburgh, dove circolano i primi taxi senza autista, se ne parlerà alla White House Frontiers Conference. Il presidente USA vede con favore l’innovazione ma il suo governo ha definito le linee guida per i produttori. Obiettivo: garantire la sicurezza

Pubblicato il 21 Set 2016

L’arco temporale della Presidenza degli Stati Uniti è per Barack Obama anche la timeline di un’evoluzione tecnologica dirompente, epocale. In particolare una nuova tecnologia ha richiesto la sua attenzione, tanto da spingerlo a rendere pubblica la sua opinione in merito attraverso un post, scritto in prima persona, e pubblicato sulla Pittsburgh Post-Gazette: la driverless car.

“Nei 7 anni e mezzo della mia presidenza – scrive Obama – le automobili a guida autonoma sono passate dall’essere oggetti di fantascienza a essere una realtà emergente con il potenziale per trasformare il modo in cui viviamo”.

Il tema sarà al centro della White House Frontiers Conference 2016 che si terrà il mese prossimo (13 ottobre) a Pittsburgh, città che, oltre a essere sede del dipartimento di robotica della Carnegie Mellon University, dove si sono formati i nomi più noti del settore della guida automatica, ha recentemente visto la nascita della prima flotta di taxi a guida autonoma a opera di Uber e Volvo.

“Troppe persone muoiono sulle nostre strade – continua il Presidente nel suo post – 35.200 solo l’anno scorso – la maggior parte dei quali causati da errori umani. I veicoli automatici hanno il potenziale per salvare decine di migliaia di vite ogni anno. Inoltre, per i tanti anziani e gli americani con disabilità, la guida non è un’opzione e i veicoli automatizzati potrebbero cambiare la loro vita. Guida più sicura, strade meno congestionate, meno inquinamento: questo è ciò che la tecnologia può darci se la utilizziamo bene, dobbiamo farlo bene. Ma gli americani devono anche sapere che saranno al sicuro mentre si sviluppano le tecnologie di domani. È per questo che la mia amministrazione sta lanciando nuove regole della strada per i veicoli automatici e linee guida che i produttori dovrebbero seguire per tenerci al sicuro. Stiamo chiedendo loro di firmare una lista di controllo di sicurezza in 15 punti che mostra non solo al governo, ma a ogni americano interessato, come lo stanno facendo. Stiamo dando anche una guida agli Stati su come regolamentare saggiamente queste nuove tecnologie, in modo che quando una macchina autonoma va dall’ Ohio alla Pennsylvania, i passeggeri possono essere sicuri che gli altri veicoli siano ovunque egualmente sicuri”.

La bendizione alla driverless car c’è, dunque, ma senza dimenticare che la sicurezza delle persone deve rimanere al primo posto, anche a costo di rallentare il passo nella corsa all’arrivo sul mercato delle auto autonome. Fatti come l’incidente mortale sulla Tesla (a guida autonoma) di alcuni mesi fa hanno alzato l’asticella di allarme sui rischi che, almeno nei primi anni, le auto autonome possono rappresentare. Il Governo, quindi, vuole regolamentare, cosa che per i produttori significa avere i bastoni tra le ruote.

Fino a questo momento le case automobilistiche potevano autocertificare che i veicoli fossero conformi agli standard di sicurezza. Le nuove linee guida, che i produttori sono invitati a firmare, includono test, sistemi di backup in caso di guasto del computer di bordo (cioè il cervello dell’auto), la registrazione e la condivisione dei dati. Le aziende dovranno inoltre dimostrare come i veicoli siano in grado di rispettare tutte le norme del traffico, come si comportano in caso di incidenti, come sono protette dall’hacking. Insomma un bel pò di “burocrazia” rispetto al far west avuto fino a oggi.

Driverless taxi di Uber a Pittsburgh

Tuttavia, molti produttori sembrano prenderla bene. La Self-Driving Coalition for Safer Streets, una lobby che include Google Alphabet Inc., Ford Motor Co., Uber Technologies Inc., Lyft Inc. e Volvo Car Corp., riconoscono che la nuova politica, grazie alla standardizzazione delle regole in tutti i 50 Stati, incentiva l’innovazione, la velocizzazione dei test e la distribuzione nel mondo reale.

Obama, d’altro canto, nel suo post aveva anche rassicurato i produttori sulla volontà dell’amministrazione di collaborare.

Le regole a volte diventano troppe. Il Governo a volte sbaglia quando fronteggia l’evoluzione delle tecnologie. Ecco perché questa nuova politica è flessibile e concepita per evolversi con nuovi progressi.

Ci sono sempre quelli che sostengono che il governo dovrebbe rimanere completamente fuori dalla libera impresa, ma io credo che la maggioranza degli americani è d’accordo sul fatto che abbiamo ancora bisogno di regole per mantenere la nostra aria e la nostra acqua pulite, e il nostro cibo e le medicine sicuri. Questo è il nostro principio generale. Inoltre, il modo più rapido per frenare l’innovazione è che il pubblico perda la fiducia nella sicurezza delle nuove tecnologie.

Sia il governo che l’industria hanno la responsabilità di fare in modo che questo non accada. Non si possono commettere errori: se una macchina a guida autonoma non è sicura, abbiamo l’autorità per tirarla fuori dalla strada. Non esiteremo a proteggere la sicurezza del pubblico americano”.

Che la fiducia delle persone sia determinante per il successo di un’innovazione è certamente un punto delicato anche per la driverless car, e non solo negli States: in UK, per esempio, un’indagine ha dimostrato che la maggioranza degli automobilisti ritiene le auto senza pilota del tutto insicure.

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