Perchè la Blockchain porterà le assicurazioni in una nuova era

P2P, micro assicurazioni, polizze parametriche sono i territori in cui la tecnologia alla base del bitcoin potrebbe sviluppare nuovi business per l’industria assicurativa. Ma potrebbero anche provocare la fine delle compagnie meno reattive. L’analisi del Plug and Play Center, acceleratore della Silicon Valley dedicato anche all’insurance

Pubblicato il 24 Nov 2016

Un articolo scritto per Techcrunch da Kevin Wang, Ali Safavi, Scott Robinson del Plug and Play Tech Center, (un acceleratore per startup della Silicon Valley che ha sede in 22 Paesi al mondo, focalizzato in programmi verticali tra cui uno dedicato all’Insurance), raccoglie alcune considerazioni sul perché la tecnologia Blockchain, nonostante la sua forza disruptive, debba essere oggi considerata il nuovo volano del settore assicurativo.

La Blockchain, tecnologia alla base della più nota moneta digitale al mondo, il Bitcoin, sta emergendo come tema dominante in molti settori, ma in particolare nel fintech, essendo, in sintesi, un sistema di decentralizzazione, cioè che abilita una serie di operazioni online senza la necessità di un’autorità centrale o intermediario di fiducia; e che offre la possibilità di inviare, ricevere e memorizzare informazioni in un cosiddetto Ledger, cioè un database inattaccabile in quanto decentrato e diffuso, ripartito tra soggetti indipendenti tra loro.

Le implicazioni della tecnologia ledger decentrata (“DLT”) sono sorprendenti, dicono i tre autori dell’articolo, in particolare quando viene applicata ai processi che coinvolgono più parti e si basano sulla fiducia tra di esse, come nella finanza, le assicurazioni e forse anche i Governi.

Il potere di Blockchain risiede nella sua capacità di alimentare nuove modalità di transazioni finanziarie, migliorare i processi di assicurazione esistenti, e tenere traccia dei documenti. Le valute digitali basate su Blockchain possono supportare molti nuovi modelli assicurativi, in particolare le micro assicurazioni e il P2P. Molte delle applicazioni Blockchain potrebbero essere raggruppate in una nuova categoria di “smart contracts” cioè contratti intelligenti: in termini semplici, questi contratti sarebbero software sviluppato ed eseguito all’interno di un sistema Blockchain. Dal momento che questa tecnologia è inviolabile (e senza intervento umano), possiamo cominciare a sviluppare e automatizzare le applicazioni che coinvolgono molteplici attori in cui la fiducia è una preoccupazione.

La tecnologia Blockchain ha il potere di far fare alle assicurazioni un salto in una nuova era, a partire proprio dai nuovi modelli delle micro assicurazioni, del P2P, delle assicurazioni parametriche, che nell’articolo sono descritte specificamente portando anche degli esempi concreti.

Tuttavia, sottolineano gli autori, la sua adozione significherà che le compagnie di assicurazione dovranno armarsi di coraggio e cambiare parecchie cose nei propri processi, a cominciare da quelli di sottoscrizione e di gestione dei rischi.

La Blockchain può consentire polizze più economiche, più consumer-oriented, che portano a erodere i premi raccolti dalle grandi compagnie di assicurazione, un fatto che può spaventare un’azienda. Uno soluzione ideale sarebbe la collaborazione tra startup della Blockchain, compagnie, broker, riassicuratori, ecc, tuttavia, molto probabilmente, molti segmenti del settore assicurativo saranno soggetti a subire la disruption e faranno la fine di milk men and lamplighters*.

*le persone che un tempo consegnavano il latte e quelli che accedendevano i lampioni stradali, cioè mestieri scomparsi

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