2015 anno del boom per l’insurance tech

il 2015 è stato un anno di svolta per l’innovazione nell’industria assicurativa, che mostra maggiore attenzione alle nuove tecnologie e alle startup. Nell’insurance tech nascono i nuovi unicorni

Pubblicato il 30 Dic 2015

I più importanti investimenti venture capital in startup insurance-tech, i più dinamici corporate venture del settore assicurativo, le startup del P2P che nel 2015 hanno spiccato il volo, la nascita di nuovi corporate venture in ambito insurance: secondo i dati di CB Insights, i segnali di un anno boom per il mondo assicurativo e che tenderà a crescere nel 2016, ci sono tutti.

Un’industria tradizionale che, al pari del fratello settore bancario, ha faticato ad abbracciare la digitalizzazione e sconta una cultura poco incline al cambiamento; ma che forse più di ogni altra ha visto negli ultimi tempi l’effetto dirompente dell’evoluzione tecnologica rappresentata da Big Data, Internet of Things, wearable, mobile, cloud o di nuovi modelli economici come quello della sharing economy. Evolversi, trasformarsi e saper cogliere le nuove opportunità che tecnologie e nuove dinamiche economiche offrono è ormai un imperativo cui il mondo assicurativo non può più sottrarsi e che, infatti, sta generando la nascita di nuovi progetti, nuovi investimenti e nuove attività all’interno di molte compagnie assicurative. (Ricordiamo che anche il portale InsuranceUp è frutto della collaborazione tra EconomyUp e BNP Paribas Cardif, affiancandosi alle attività di supporto alle startup che fanno capo alla Call4Ideas).

Come è noto, tutta l’industria tecnologica e quanto a essa legato, ha patria in gran parte negli Stati Uniti: qui, in particolare in Silicon Valley c’è il principale ecosistema mondiale per lo startup di aziende tecnologiche e innovative, pertanto, molta dell’innovazione che avanza parte proprio da qui.

Sembra fare eccezione la lista delle nuove startup insurance che hanno abbracciato la sharing economy, applicando un modello di business P2P proprio alla struttura delle polizze. Secondo quanto riporta CB Insights, guida la classifica delle startup “social P2P insurance” Lemonade, società di New York, non ancora attiva commercialmente ma già nota per aver ricevuto un investimento da ben 13 milioni di dollari da Sequoia Capital (ne abbiamo parlato qui), probabilmente l’unica società intenzionata ad agire non come broker (che è quanto fanno la maggior parte delle altre startup), ma proprio come compagnia assicurativa. Le altre startup in ascesa sono: la tedesca Friendsurance (ne abbiamo parlato qui); Guevara (UK); InsPeer (FR); PeerCover (NZ); PeersMutualProtection (Cina); Bought by Many (UK); Uvamo (Chicago).

Rimanendo in ambito startup, ecco nella tabella che segue, quelle che hanno raccolto più investimenti nel corso dell’anno e che, secondo, molti rappresentano i prossimi unicorni.

Queste 5 startup insurance-tech rappresentano da sole investimenti per 2 miliardi di dollari, sono tutte basate su una fortissima componente tecnologica e, tranne la cinese ZhengAn Insurance, sono tutte US.

Sul fronte del corporate venture, (cioè il braccio delle organizzazioni aziendali dedicato agli investimenti in startup tecnologiche) CB Insights riporta che nel 2015 si è assistito a un vero boom nell’industria assicurativa a livello globale (vedi grafico a sinistra), anche con la nascita di nuovi corporate venture, e il super dinamismo di alcuni operatori.

Ecco la lista dei corporate venture più attivi e dei loro investimenti, anche qui si nota una predominanza di organizzazioni US.

Il settore insurance è quindi evidente che vive un momento di grande cambiamento, di cui continueremo a vedere gli effetti nel 2016, legati sopratutto alla maturazione di nuove tecnologie come i wearable, l’internet of things e le driverless car, che pongono all’attenzione delle compagnie assicurative nuovi paradigmi.

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