Assicurazione giapponese avrà il 30% di impiegati-robot

La Fukoku Mutual Life Insurance Co. ha annunciato un piano per la sostituzione di parte del suo organico con tecnologie di intelligenza artificiale, che saranno utilizzate in particolare per determinare i premi assicurativi delle polizze salute

Pubblicato il 05 Gen 2017

L’arrivo dell’intelligenza artificiale, delle chatbot, dei robo-advisor porterà alla sostituzione di quanto oggi compete al lavoro dei broker, e più in generale dei colletti bianchi delle assicurazioni. E’ indubbio, e sottolineato da più parti, che nei prossimi anni il lavoro del broker sarà meno diffuso e si evolverà in qualcosa di diverso da oggi.

Tra le startup emergenti, molte si dedicano allo sviluppo di sistemi software in grado di sostituire il broker: Clark, per esempio, o l’italiana MioAssicuratore.

Ma intanto le prime avvisaglie di quanto succederà cominciano a scorgersi in Giappone, Paese che affronta il più alto tasso di invecchiamento della popolazione e in cui si prevede che entro il 2035 circa metà dei posti di lavoro saranno rimpiazzati dalla robotica. Non sorprende dunque che sia giapponese la prima compagnia assicurativa che annuncia un taglio così importante della forza lavoro con tecnologie di intelligenza artificiale: si tratta della Fukoku Mutual Life Insurance Co. che sostituirà circa il 30% dell’organico del dipartimento deputato alla valutazione dei pagamenti dei premi assicurativi mediante l’adozione di sistemi e applicazioni di intelligenza artificiale basati sulla piattaforma di cognitive computing Ibm Watson.

Tale sistema si occuperà di raccogliere in modo automatico attraverso la lettura di migliaia di documenti medici, informazioni come durata della degenza ospedaliera, diagnosi, terapie prescritte, procedure chirurgiche, utilizzate per determinare i premi assicurativi. La decisione finale sul premio spetterà comunque a risorse dello staff del dipartimento che oggi conta 131 addetti.

L’introduzione del sistema permetterà di creare efficienze nei processi interni tali da consentire, a partire da marzo, una riduzione dello staff di 34 dipendenti selezionati da un pool di 47 lavoratori con contratto in scadenza. A fronte di una spesa di circa 1,5 milioni di euro per l’implementazione del sistema e circa 120.000 euro annui per la manutenzione del sistema, la compagnia assicurativa risparmierà circa 1,2 milioni di dollari l’anno.

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