PWC, l’impatto dei wearable device (anche) sulle assicurazioni

Un report sul “connected living” analizza i fattori che stanno trainando il settore dei dispositivi indomabili. E gli effetti che avranno nella vita quotidiana e in quella delle aziende. Tra le industrie che avranno le maggiori opportunità c’è quella assicurativa

Pubblicato il 01 Giu 2016

Il principale driver per l’adozione dei wearable è certamente la salute, fatto che si correla con l’individuazione del settore assicurativo come una delle industrie che maggiormente potranno beneficiare dell’uso di tali dispositivi, ed essere per questo apprezzate dai loro clienti.

È questa una delle evidenze che emergono dal report di PWC “The Wearable life 2.0 – Connected living in a wearable world“, recentemente pubblicato. Il documento, frutto di un’indagine condotta sopratutto in US intervistando circa 1000 consumatori, mette a confronto l’evoluzione del settore negli ultimi due anni (nel 2014 PWC aveva già svolto un’indagine analoga) focalizzando l’attenzione in particolare sull’adozione, l’impatto e la percezione da parte dei consumatori finali.

Emerge una positiva risposta da parte delle persone all’utilizzo dei dispositivi indossabili: sempre più persone sono convinte che tali dispositivi possano essere di grande aiuto nella cura della salute e del benessere personale, possano migliorare la qualità dei servizi che acquistano e possano addirittura migliorare l’efficenza lavorativa. Secondo quanto segnala il report, infatti, il posto di lavoro sarà uno degli ambienti in cui si verificherà una forte spinta all’utilizzo dei dispositivi, poichè sempre più aziende richiederanno in futuro che i propri dipendenti, attraverso un wearable, tengano monitorata la propria salute e il proprio stress.

Tuttavia, poche persone considerano le tecnologie wearable invadenti rispetto alla propria privacy, e anche relativamente al posto di lavoro saranno probabilmente gli stessi dipendenti a esigere che sia il proprio datore di lavoro a fornirgli un wearable di ultima generazione. In ultima analisi, l’utilizzo di un dispositivo indossabile sarà associata alla copertura assicurativa.

Tra i nuovi mercati, ancora poco emersi, che spingeranno l’industria del wearable ci sono anche le esigenze delle giovani famiglie con bambini: i genitori sono più sensibili al tema, tanto da essere considerati alla stregua di early adopter del settore, curiosi di sperimentare ogni soluzione che possa aiutarli a mantenersi in salute e senza stress, ma anche a monitorare e prendersi cura dei figli o rendere la loro vita più sicura. (Si legga a tale proposito la soluzione proposta dalla startup italiana Child Explorer).

Il report offre quindi una positiva immagine di come il mondo dei wearable stia prendendo piede: l’unico vero ostacolo individuato tra i consumatori non è tanto il tema “privacy”, ma il tema “costo”.

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