Blockchain, ecco come può aiutare le assicurazioni

Si chiamano Cat Bond i derivati emessi dalle assicurazioni per ripartire con altri investitori i rischi connessi alle polizze a copertura di catastrofi naturali. Un campo di applicazione per la tecnologia blockchain su cui già sperimentano la giapponese Sompo Holdings e Allianz

Pubblicato il 04 Ott 2016

Una delle più grandi compagnie assicurative giapponesi Sompo Japan Nipponkoa Holdings Inc., sta lavorando con una startup della blockchain per sperimentare l’utilizzo di questo tipo di piattaforma tecnologica per l’emissione di derivati assicurativi, in particolare “Cat Bond”, cioè i derivati legati alle assicurazioni contro le catastrofi naturali.

Così riporta BraveNewCoin (testata focalizzata su fintech, blockchain e monete virtuali), che spiega anche in che modo Sompo Holdings ritiene che la tecnologia blockchain possa aiutare la compagnia ad affrontare una crescente domanda di polizze contro le catastrofi naturali.

Il Giappone è al mondo uno dei Paesi più colpiti da calamità naturali, tra cui tsunami, inondazioni, tifoni, terremoti, cicloni ed eruzioni vulcaniche. Con una popolazione di circa 127 milioni di persone, il Giappone è in cima alla tabella globale sia per le perdite complessive, sia per quelle in ambito assicurativo.

Ma, le perdite in ambito assicurativo, come ricaduta delle catastrofi naturali, non è un problema solo giapponese.

Secondo un rapporto di Aon Benfield (uno dei principali intermediari mondiali di ri-assicurazione), le perdite economiche globali nella prima metà del 2016, sono state di 98 miliardi di dollari, e le perdite assicurative hanno raggiunto i 30 miliardi.

Il problema è piuttosto importante e ha infatti portato già negli anni ’90 all’invenzione dei Cat Bond: obbligazioni che trasferiscono parte del rischio assicurato (cioè il verificarsi dell’evento dannoso) dalla compagnia assicuratrice ad altri investitori, solitamente un’altra compagnia di ri-assicurazione.

La tecnologia blockchain potrebbe rivelarsi un inaspettato driver per questo tipo di strumento finanziario che non è mai del tutto decollato, anche per la loro complessa gestione. I Cat Bond normalmente sono transazioni che richiedono lunghi processi; l’utilizzo di una tecnologia blockchain per la loro emissione può portare diversi vantaggi, connessi con la trasparenza, la velocità nella loro emissione, nell’accertamento dei danni e il pagamento dei claim.

La compagnia giapponese non è la prima al mondo a guardare in direzione blockchain per ottimizzare l’emissione di Cat Bond: anche la tedesca Allianz lo sta infatti facendo e ne ha dato annuncio alcuni mesi fa.

“Nei Cat Bond i pagamenti tra assicuratori e investitori possono richiedere settimane o addirittura mesi dopo che un fenomeno si è verificato, – ha dichiarato Allianz – ma l’uso di “contratti intelligenti”, cioè accordi che vengono eseguiti automaticamente tramite la blockchain quando una serie di condizioni predeterminate sono soddisfatte, potrebbero tagliare questi tempi fino a ore o pochi giorni.

Delle opportunità offerte dalla tecnologia blockchain al mondo assicurativo abbiamo parlato anche in questo articolo.

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