Le big tech entrano nell’industria della salute, cambieranno tutto?

Alphabet, Amazon, Apple e Microsoft: sono ora tutte attive, ognuna a suo modo, nell’industria più importante del mondo, quella della salute. Ecco cosa stanno facendo e quale sarà il loro impatto nel settore

Pubblicato il 21 Mar 2019

La salute è il bene più prezioso per l’essere umano, è il pilastro delle politiche di welfare, è un’industria immensa, ed è oggi al centro di una grande trasformazione in cui il driver è tutto tecnologico. Ovvio che le big tech ci mettessero la loro grossa zampa, o forse addirittura impossibile che ne rimanessero fuori, visto l’intreccio creatosi tra healthcare e tecnology. La trasformazione digitale apre le porte alle startup, agli spin off, alla collaborazione tra grandi aziende della sanità o del pharma con le aziende tecnologiche; apre le porte a nuovi prodotti, servizi evoluti, a una maggiore prevenzione, a un nuovo a modello di servizio, a un customer journey differente. Per dirla in sintesi, le grandi organizzazioni consolidate in ambito salute, dal pubblico al privato, hanno bisogno di tecnologia e ne hanno bisogno in fretta: possono averla attraverso le startup, oppure attraverso la collaborazione con società tecnologiche.

Lo scorso luglio, Business Insider aveva pubblicato una tabella riassuntiva interessantissima di quanto Alphabet, Amazon, Apple e Microsoft hanno da offrire in ambito healthcare, cioè in che modo attraverso i propri asset, stanno contribuendo a trasformare l’industria della salute in US; sono indicati i punti di forza e di debolezza rispetto all’industria e anche nella competizione tra loro.

Come si può notare, spicca l’importanza di asset come le tecnologie cloud, l’intelligenza artificiale e l’esperienza delle aziende tecnologiche nella gestione e nell’analisi dei dati, insieme alla loro significativa potenza di calcolo.

I dati sono una risorsa incredibile verso la medicina personalizzata, verso un miglioramento nell’accesso ed erogazione di servizi, verso l’individuazione di nuovi servizi e la medicina preventiva.
Ciascuna delle 4 società fa leva sul proprio specifico campo di competenza per sviluppare strumenti e soluzioni per i consumatori, i fornitori e gli operatori.
Alphabet si concentra sullo sfruttamento del suo dominio nell’archiviazione e nell’analisi dei dati, sulla propria eccellenza nell’intelligenza artificiale e su Verily Life Sciences, società controllata che ha l’obiettivo di combinare data science ed healthcare per una medicina più evoluta e di precisione.

Amazon può contare sulla sua leadership nel cloud, ma soprattutto sulla sua capillarità, competenza, customer experience come piattaforma di distribuzione rafforzandosi nelle forniture mediche: per Alexa, il suo assistente vocale basato su AI sta sviluppando un servizio di concierge sanitario domiciliare. Inoltre lo scorso luglio ha acquisito una startup, PillPack, che è una farmacia online.

Apple, nella sua tipica strategia di ecosistema chiuso, sta trasformando i suoi prodotti di consumo in piattaforme per la salute dei pazienti. Un esempio? Apple Watch, che nella sua ultima versione è stato dotato anche di un sensore per elettrocardiogramma. Rispetto alle altre big tech, Apple è forse la più pronta a cogliere opportunità nel settore assicurativo, secondo la tabella di Business Insider: in effetti è abbastanza recente l’annuncio dell’accordo con Aetna, assicuratore americano, con il quale ha sviluppato un’applicazione chiamata Attain collegata all’Apple Watch, che dovrebbe essere lanciata nei prossimi mesi.

Microsoft si sta concentrando su cloud storage e analisi dei dati per entrare nella medicina di precisione. Le sue iniziative verticali e mirate sono Healthcare NExT (volta ad accelerare l’innovazione nel settore sanitario attraverso l’intelligenza artificiale e il cloud computing) e Microsoft Genomics (il cloud di Microsoft Azure, declinato per gli studi sulla genomica di ricercatori e medici).

Le organizzazioni sanitarie possono sfruttare l’opportunità offerta dall’ingresso della tecnologia nella sanità collaborando con i giganti della tecnologia per realizzare risparmi sui costi ed evolversi. E possono anche confrontarsi alla pari con i giganti del tech, perché, a ben guardare la tabella di Business Insider, una minaccia accomuna Amazon, Alphabet, Apple e Microsoft: il ‘consumer trust‘ ovvero la possibile mancanza di fiducia in loro da parte dei consumatori, e quando si parla di salute la fiducia è tutto. Sul terreno della fiducia, operatori tradizionali e assicurazioni hanno un vantaggio che devono sapersi giocare bene.

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