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Lemonade punta di nuovo sull’Europa: ora lancia nel Regno Unito

Dopo la Germania, la Francia e i Paesi Bassi, Lemonade sbarca nel Regno Unito grazie a una partneship con Aviva, tra le più grandi compagnie assicurative del Paese. L’unicorno insurtech afferma di volersi presto espandere in molti altri Paesi europei: la vedremo presto anche in Italia?

Pubblicato il 04 Ott 2022

Shai Wininberg e Daniel Schreiber. co-founder di Lemonade

Dopo la Germania, la Francia e i Paesi Bassi, il colosso insurtech americano Lemonade allarga ulteriormente le sue attività europee e sbarca anche nel Regno Unito. A partire dal 3 ottobre, infatti, i residenti britannici potranno usufruire dei servizi assicurativi di Lemonade per gli oggetti di valore presenti nella propria abitazione (content insurance).

Più nel dettaglio, si tratta di polizze che permettono di proteggere gli oggetti di valore presenti in casa – come gli strumenti musicali, gli smartphone, i computer, i gioielli o le biciclette – da eventuali danni dovuti, tra le altre cose, a eventi come incendi, rapine, terremoti o inondazioni. Le tariffe, particolarmente convenienti, partono dalle 4 sterline al mese.

Come tutti gli altri prodotti di Lemonade, anche i nuovi servizi pensati per il Regno Unito sono sottoscrivibili online in pochi secondi, e gestibili in modo completamente digitalizzato.

Perchè la partnership con Aviva?

Per gestire le proprie polizze in UK Lemonade ha attivato una partnership con Aviva, tra le più grandi compagnie assicurative del Paese. Anche se inizialmente le due aziende potrebbero sembrare rivali, un’analisi più dettagliata mostra che la collaborazione conviene a entrambe: mentre Lemonade si presenta come una startup innovativa che intende emergere sul mercato, Aviva è un assicuratore tradizionale che vuole svecchiare la propria immagine e raggiungere un pubblico più giovane.

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“Condividiamo con Lemonade l’interesse per le modalità con cui il digitale, l’intelligenza artificiale e i dati possono trasformare l’esperienza utente”, ha detto infatti Adam Winslow, CEO di Aviva UK & Ireland. “Unendo le forze possiamo fare in modo che le nuove proposte raggiungano una platea più ampia di clienti, tra cui gli inquilini in affitto, un segmento in crescita ma ancora poco servito dal settore assicurativo”.

Lemonade, una storia di successo che non accenna a fermarsi

Fondata a New York nel 2015, Lemonade si posiziona oggi tra le principali compagnie insurtech a livello globale. In sette anni di attività la startup ha raccolto investimenti per oltre 480 milioni di dollari, e nel luglio 2020 ha debuttato sui mercati finanziari raccogliendo 319 milioni di dollari. La startup vanta attualmente una valutazione da 1,5 miliardi di dollari, e rientra quindi a tutti gli effetti nel circolo degli unicorni insurtech.

Negli anni Lemonade ha diversificato il suo portfolio e oggi offre molte tipologie di polizze: oltre a quelle per oggetti di valore, pensate principalmente per il mercato europeo, negli Stati Uniti la startup si occupa anche di assicurazioni sulla casa e sull’affitto, prodotti per animali domestici, assicurazioni auto e vita. Tutti i suoi prodotti sono comunque accomunati dall’uso della tecnologia e di sistemi all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale, il machine learning e l’analisi avanzata dei dati.

Il modello operativo di Lemonade si contraddistingue anche per l’interesse verso il sociale: con il programma Giveback, la startup trattiene per sé una cifra fissa per le operazioni svolte, e devolve a fine anno il profitto di sottoscrizione non utilizzato a coprire i sinistri a uno o più enti di beneficenza scelti dai clienti.

Oltre al Regno Unito, la startup afferma di volersi presto espandere in molti altri Paesi europei. La vedremo presto anche in Italia?

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