Smart Home: il 46% degli italiani ha in casa almeno un dispositivo IoT

Il mercato di servizi e dispositivi di smart home in Italia ha toccato nel 2021 i 650 milioni, con implicazioni importanti anche per il mondo assicurativo. I dati dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Pubblicato il 01 Mar 2022

Il mercato di servizi e dispositivi di smart home cresce anche in Italia, generando un giro d’affari che dai 185 milioni di euro del 2016 ha toccato i 650 milioni nel 2021.  A dirlo è il nuovo studio dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

“Nell’ultimo anno è aumentato il livello di maturità del settore, sia sul fronte della domanda che su quello dell’offerta” afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things.

Nonostante i buoni risultati, la crescita poteva essere ancora più elevata (+45%) senza la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha pesato per 75 milioni di euro di mancate vendite. Il mercato è guidato da elettrodomestici connessi (135 milioni di euro), smart speaker (130 milioni di euro), soluzioni per la sicurezza (125 milioni), caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (110 milioni), seguiti da casse audio, lampadine, smart plug e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.

Quale le prospettive per le assicurazioni?

Smart Home, la crescita e i trend europei

Nel 2021 il mercato IoT per la casa – che comprende l’insieme di oggetti, servizi e dispositivi interconnessi per la casa utilizzabili anche da remoto – ha toccato i 650 milioni di euro nel nostro Paese, corrispondenti a circa 11 euro per abitante, una crescita del 29% rispetto all’anno precedente.

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I numeri italiani restano ancora indietro rispetto a quelli dei principali Paesi europei: i dispositivi per smart home generano un mercato da ben 4 miliardi di euro nel Regno Unito (pari a 58,7 euro per abitante) e da 3,9 miliardi di euro in Germania, seguita dalla Francia con 1,3 miliardi di euro. Dietro di noi rimane invece la Spagna, con un mercato da 480 milioni di euro nel 2021.

Il trend è però promettente: il concetto di “smart home”, casa intelligente e interconnessa, è ormai familiare al 74% degli italiani – un dato in costante crescita dal 2018 – e il 46% degli abitanti possiede almeno un oggetto IoT.

Le possibilità per il mondo insurance

Nel 2021 il settore degli elettrodomestici è stato il più richiesto dagli italiani in ambito Intertnet of Things, assicurandosi una quota di mercato del 21% (135 milioni di euro). Seguono gli smart speaker e, al terzo posto della classifica, i dispositivi di sicurezza: videocamere e sensori per porte o finestre, ma anche servizi in abbonamento per avviare chiamate di emergenza od operazioni di pronto intervento in caso di allarme. La sicurezza nella propria abitazione, infatti, è al primo posto tra i motivi che potrebbero spingere gli italiani ad acquistare un dispositivo smart in futuro.

Le implicazioni potrebbero essere importanti anche per il mondo assicurativo. Secondo Salvadori, “le aziende hanno consolidato strategie e modelli di business basati sulla servitizzazione e il pay-per-use, con il passaggio dalla vendita del solo hardware alla proposta di servizi aggiuntivi”, tra cui anche “assicurazioni pay-per-use per proteggere la casa dai furti attivabili anche solo per brevi periodi con tariffa a consumo”.

Secondo l’Osservatorio questo canale di vendita è cresciuto del 9% nel 2021, anche se il suo impatto complessivo resta per ora limitato.

Qui InsuranceUp ha approfondito l’argomento con un’intervista a Giulio Salvadori:

Smart Home in crescita, quali prospettive per le assicurazioni? Ne parliamo con Giulio Salvatori (Osservatorio IoT)

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