Tecnologie digitali, ecco quelle che hanno davvero impatto sulle assicurazioni (infografica)

Un’analisi della società di consulenza Oxbow Partners mette in fila 11 tecnologie che negli ultimi due anni hanno raccolto molta attenzione e valuta quelle che stanno cambiano il lavoro delle compagnie. E non solo. Si scopre così che per il momento solo telematica e connected car generano business

Pubblicato il 03 Lug 2017

La sintesi dell’infografica non lascia spazio a dubbi: ora come ora,per la maggior parte delle tecnologie che rappresentano i cosiddetti ‘trend’ per il settore assicurativo (auto a guida autonoma, big data, intelligenza artificiale, IoT, UBI, Blockchain, P2P, ecc) l’impatto sul business non si è ancora percepito.

C’è molto ‘hype‘ (letteralmente montatura, vale a dire attenzione mediatica) , ma poco ‘impact‘. Lo sostiene Oxbow Partners (società UK di consulenza per il mondo assicurativo) che ha accompagnato la diffusione delle sue evidenze con una serie di suggerimenti per le compagnie.

1. Driverless car

Entrando nel dettaglio, la prima cosa che si nota è l’impatto zero del tema driverless car: ovviamente, si potrebbe dire, visto e considerato che ancora non sono commercialmente disponibili (a parte le Tesla, che comunque sono ancora degli ibridi). Secondo la società di consulenza, sebbene ci siano già i test su strada delle prime auto autonome e che stando alle previsioni di molte società i prossimi 3 anni vedranno l’arrivo di tali veicoli alla portata di tutti, la verità è che per un’adozione massiccia e diffusa, che abbia un impatto sul mondo assicurativo, i tempi saranno probabilmente molto più lunghi. Non è solo una questione di tecnologia, ma di un complesso sistema regolatorio che comprende anche questioni etiche che deve adattarsi al cambiamento.

La raccomandazione per le compagnie è di focalizzarsi nel breve termine sulle opportunità di business offerte dalla ‘connected car’, cominciando però a prepararsi sulle strategie da adottare, poichè l’auto autonoma cambierà lo stesso concetto di ‘proprietà del veicolo’.

2. Blockchain

Anche per la catena dei blocchi siamo in fase di altissimo hype e bassissimo impact.

Oxbow Partners è molto scettica sull’argomento e ritiene che non sia affatto imminente un uso di tale tecnologia in ambito assicurativo. Ci sono stati esperimenti, è vero, ma il consiglio è di aspettare ancora senza concentrare troppe risorse su questo tema.

3. Big Data e Intelligenza artificiale

In entrambi i casi, il discutere e l’entusiasmo per queste tecnologie è stato elevatissimo negli ultimi due anni e lo sarà ancora nei prossimi. Ma si tratta di un hype cui corrisponde anche impatto, perchè già si vede l’adozione e l’implementazione di nuovi sistemi e soluzioni nel mondo assicurativo che sfruttano le opportunità offerte da AI e analytics, sia nel miglioramento dei processi che dei servizi. Il pieno potenziale non si è ancora espresso, pertanto le compagnie devono continuare a investire (e credere) in questi due trend.

4. IoT

E’ innegabile che l’internet degli oggetti crea nuove, importanti opportunità per il mondo assicurativo. Tuttavia fino a questo momento per quanto le compagnie abbiano già cominciato a evolversi nelle proposte di servizi e nei modelli di business facendo leva su queste tecnologie, sembra (così dice Oxbow) che non abbiano ancora ben capito come sfruttarle pienamente. Fino a questo momento le compagnie hanno banalmente aggiunto la componente IoT ai classici modelli di polizza, senza impegnarsi nello sviluppo di una diversa ‘customer value proposition’ al cliente.

5. Telematics

Attualmente si potrebbe definire come la tecnologia ‘campione d’incassi’. E’ stata la prima innovazione insurtech al mondo, forse meno affascinante di altre e quindi con un hype più basso in questi ultimi anni, ma fatti alla mano è questa l’area tecnologica in cui le compagnie assicurative sono riuscite a far crescere nuove opportunità di business e in cui l’impatto è davvero consistente.

Il problema che porrà nei prossimi anni è piuttosto quello del rapporto che si verrà a creare tra produttori di auto e assicuratori per la proprietà dei dati. Le compagnie devono quindi continuare a cavalcare le opportunità offerte dalla black box, ma anche monitorare con attenzione l’evolversi del settore e come il mondo dei dati generati dalle auto potranno influenzare il loro business.

6. P2P

Oxbow Partners sono piuttosto scettici sul modello peer to peer in ambito assicurativo, è semplicemente troppo complicato. L’attenzione per questo modello è stata molto elevata negli ultimi anni, molte startup insurtech si basano proprio su questo concetto, ma la società di consulenza non ritiene che potranno davvero funzionare.

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