Usage Based Insurance, il progetto di Vodafone e Cloudera per la profilazione del guidatore

Vodafone Automotive e Cloudera hanno realizzato un progetto che applica l’Internet of Things al mondo automotive con una piattaforma per le blackbox, utile per lo sviluppo di servizi legati al mondo assicurativo. Ecco come funziona

Pubblicato il 26 Feb 2021

usage based insurance

La Usage Based Insurance (UBI) è l’ultima innovazione nel campo dell’assicurazione auto, e uno dei trend assicurativi di quest’anno. In questo contesto è nato il progetto di Vodafone Automotive (società del Gruppo Vodafone specializzata nello sviluppo di piattaforme tecnologiche connesse per il mondo della mobilità) in collaborazione con Cloudera, che applica l’Internet of Things al mondo automotive con una piattaforma per le blackbox utile per lo sviluppo di servizi legati al mondo assicurativo.

Il progetto si appoggia alla piattaforma di Cloudera, che si occupa proprio della gestione di blackbox: prevede l’installazione su veicolo di una blackbox dedicata che, tramite la piattaforma, si occupa della raccolta, gestione e analisi in tempo reale di dati sull’utilizzo del veicolo.

Il sistema consente così di ricostruire il percorso effettuato dal veicolo, partendo dai dati in real time di localizzazione e velocità e dalle informazioni geografiche acquisite attraverso il GPS e l’accelerometro presente nelle blackbox. Questo  permette di raccogliere informazioni sull’utilizzo del veicolo utili a fornire alle società di assicurazione i profili degli stili di guida degli assicurati, aiutandole a calcolare il rischio associato alla tipologia di guidatore e di conseguenza alla singola polizza. Grazie alle informazioni di profilazione, è possibile ottimizzare le offerte di Usage Based Insurance.

Non solo: la soluzione permette alla compagnia assicurativa di utilizzare i dati stessi anche per lo sviluppo di nuovi servizi, al fine di migliorare l’esperienza dei propri clienti e di conseguenza la loro fedeltà: possiamo pensare per esempio a servizi di assistenza e recupero veicoli rubati, prevenzione di furti, o gestione degli incidenti.

Il progetto, avviato tre anni fa, è giunto ora a piena maturità, ma già si pensa alle applicazioni future, a partire dall’integrazione di funzionalità di Machine Learning applicate alle fasi di controllo dei dati, che consentirebbero di accorgersi più velocemente di eventuali malfunzionamenti dei dispositivi di bordo.

Leggi qui l’articolo integrale

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati