Wallife con Tutela Digitale per proteggere l’identità digitale (dai pagamenti ai social)

La startup insurtech Wallife e la società Tutela Digitale uniscono le forze per portare sul mercato Wallife Biometrics ID: una soluzione per tutelare l’identità e la reputazione nel mondo digitale. Non solo una polizza, ma uno strumento per eliminare i contenuti ritenuti lesivi e diffamatori

Pubblicato il 13 Dic 2022

Gabriele Gallassi, Co-founder Tutela Digitale

Tutela Digitale, realtà attiva nel campo della cyber reputazione e Wallife, startup Insurtech la cui mission è tutelare le persone dai possibili rischi derivanti dall’utilizzo di nuove tecnologie, uniscono esperienze e competenze in una partnership strategica che porta sul mercato assicurativo Wallife Biometrics ID, una soluzione pensata proprio per rispondere al crescente bisogno di protezione delle persone.

“Proteggere la propria identità digitale è un tema che oggi interessa molti, ma domani sarà indispensabile per tutti. Con il moltiplicarsi dei touch point digitali in cui siamo sempre più esposti in modo consapevole, ma anche inconsapevole, si moltiplicano naturalmente le possibilità che qualcuno si appropri delle nostre informazioni personali” ha commentato Gabriele Gallassi di Tutela Digitale. “Sebbene le strategie e le tecnologie di cyber security si stiano sviluppando parallelamente all’evoluzione del contesto, è chiaro a tutti che il rischio non può essere annullato. Per questo una società come la nostra, che già nel nome esprime tutto il focus delle attività che mirano alla tutela dell’identità e della reputazione nel mondo digitale per proteggere la persona nel mondo reale, non poteva che allearsi con un’innovativa Insurtech come Wallife”.

Identità digitale sempre più a rischio di minacce

Oggi, il perenne e onnipresente utilizzo di dispositivi mobili come smartphone ha portato a un significativo incremento delle problematiche legate alla violazione dell’identità digitale. Secondo una recente indagine condotta da Ipsos, infatti, il 28% degli italiani dichiara di aver subito una violazione della propria identità digitale.

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Ad aggravare questo già allarmante scenario fa eco il rapporto del Clusit 2022 che evidenzia come una fetta importante dei reati contro la persona siano commessi o perfezionati attraverso l’utilizzo di sistemi informatici facendo registrare una preoccupante crescita (dati riferiti al 2021 vs 2020) di casi riferibili a diffamazione, molestie e minacce (+14%), stalking (+34%); sextortion (+69%) e revenge porn (+110%).

Come funziona la polizza per l’identità digitale

Wallife Biometrics ID è il primo prodotto assicurativo che protegge l’identità biometrica in caso di utilizzo fraudolento dallo smartphone dei conti correnti online, metodi di pagamento digitali e account social. Ad esso di si aggiungono l’efficacia delle soluzioni realizzate da Tutela Digitale: LinkMonitor e Linkiller.

Al verificarsi del furto dei dati contenuti nel proprio smartphone, Tutela Digitale attiverà per l’assicurato Wallife Biometrics ID Social 6 mesi del servizio LinkMonitor, che attraverso l’analisi di 150 milioni di fonti online, esamina i dati raccolti e informa in tempo reale sull’eventuale presenza di contenuti lesivi. Qualora fosse effettiva la diffusione e pubblicazione in rete di materiale personale conservato all’interno del dispositivo, questo sarà tempestivamente gestito con Linkiller, applicazione basata su una tecnologia proprietaria, in grado di eliminare gran parte dei contenuti ritenuti lesivi e diffamatori, come foto e video non autorizzati, pagine e profili falsi, grazie alla collaborazione con, tra gli altri, social network, Internet service provider e blog.

identità digitale

“Siamo davvero entusiasti di aver ampliato il servizio di protezione di Wallife Biometrics ID Social, pensato per i giovani utenti” – ha commentato Daniele Maffei, Chief Insurance Officer di Wallife. “Vogliamo garantire ai nostri giovani assicurati maggiori ed esclusivi servizi di protezione avanzata, come quelli offerti da Tutela Digitale, che possano aiutarli a ripristinare la propria reputazione online, una volta lesa. È chiaro come il frequente utilizzo degli smartphone da parte di questa giovane generazione di utenti li renda estremamente vulnerabili a dei rischi che, seppur ancora poco percepiti, sono già presenti in modo rilevante”.

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