2017, ecco perché potrebbe essere l’anno del boom insurtech

Aumentano gli investimenti (1,7 miliardi in meno di 12 mesi), cresce l’attenzione delle compagnie tradizionali, si moltiplicano le startup. Ma non solo. Ci sono altri due motivi a spingere l’innovazione nel settore assicurativo: gli effetti dell’amministrazione Trump e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale

Pubblicato il 08 Mag 2017

1,7 miliardi di dollari investiti in meno di un anno in startup del settore assicurativo. La Insurance Tech non è più un sotto-gruppo della finanza, ma uno dei settori in maggiore crescita nel mercato della tecnologia.

Un esempio per tutti. Startup Bootcamp – uno degli acceleratori startup più grande d’Europa – a Londra ha un programma interamente dedicato al Fintech dove si occupa di banche, assicurazioni e investimenti. Quest’anno ha aperto un secondo programma, sempre a Londra, completamente dedicato all’Insurance Tech.

Il mercato della tecnologia assicurativa è così ricco che Startup Bootcamp è disposto a fare concorrenza a se stesso pur di entrare nel settore con un programma specializzato.

Le tecnologie sono innovative, ma la ragione degli investimenti è antica quanto l’uomo. Il denaro. Banche e assicurazioni sono i due settori principali in cui viene “accumulato” il denaro. Anche una piccola innovazione tecnologica colpisce direttamente triliardi di dollari e altre valute.

Insurance Tech significa ad esempio fare una valutazione immediata del cliente per decidere se assicurarlo ed a quali condizioni.

Uno degli strumenti dell’Insurance Tech sono i social media. La prossima volta che vi lamentate su Facebook dei dolori alla schiena o pubblicate foto delle bevute del sabato sera, sappiate il vostro premio assicurativo potrebbe salire. Il vostro diritto ad un rimborso potrebbe scendere. La privacy magari non è morta ma certo non gode di ottima salute.

La tecnologia nel settore assicurativo è in crescita esponenziale già da qualche anno, ma ci sono due ragioni per cui quest’anno potrebbe essere ricordato come “L’anno del boom dell’Insurance Tech”.

1. Gli effetti dell’amministrazione Trump.

Qui non parliamo di politica ma di economia. Senza entrare in alcuna valutazione di merito su Trump, sotto la sua amministrazione saranno aumentati i diritti delle grandi aziende ad utilizzare i dati dei cittadini.

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Quali siti web frequentate, per quanto tempo, cosa acquistate, sono tutti dati che finora le grandi aziende di telecomunicazioni non potevano utilizzare né vendere.

Questo è destinato a cambiare.

Più accesso ai vostri dati significa la possibilità di sviluppare software ed intelligenze artificiali che possono decidere su cosa assicurarvi ed a che prezzo. La vostra polizza potrebbe escludere delle patologie per cui siete considerati ad alto rischio.

Il partito Democratico manca di un leader carismatico, il partito Repubblicano non ha figure di spicco che considerano la privacy un valore primario, i movimenti di opinione non hanno una base vasta e determinata.

La generazione attuale non ha né combattuto la Seconda Guerra mondiale, né sofferto gli stenti delle minoranze afro-americane. Proteste come quelle del passato sembrano improbabili. Nuove proteste sui social media non sembrano avere l’efficacia delle proteste del passato.

Sarei molto sorpreso se i movimenti di opinione fermassero le riforme legislative pro-aziende nel Congresso. Almeno nel 2017.

2. Lo sviluppo delle intelligenze artificiali

Intelligenze artificiali ed automazione hanno raggiunto un livello di qualità sufficiente per essere applicato in modo scalabile al settore assicurativo.

Il costo del personale e soprattutto il costo di una decisione sbagliata sono i costi maggiori per le società di assicurazioni. Una startup che garantisca una riduzione di questi costi di pochi punti percentuali permette di risparmiare miliardi di euro.

Una innovazione maggiore – l’equivalente di PayPal o Amazon ma nel settore delle assicurazioni -permetterebbe ad una azienda assicurativa di diventare leader di mercato.

Nessuna innovazione probabilmente significa la morte della società assicurativa nei prossimi cinque anni, acquisita da una concorrente più avanzato.

Di fronte a queste tre alternative—arricchirsi, arricchirsi ancora di più o morire—$1.7 miliardi di investimenti in startup sembrano poca cosa.

In un panorama dove le assicurazioni hanno bisogno di innovazione più dei loro clienti, le opportunità di investimento andranno soprattutto a favore delle startup B2B.

Le mamme italiane potranno dire con orgoglio “mio figlio lavora in assicurazione”. Di fatto, la maggioranza dei posti di lavoro creati dal settore assicurativo saranno innovativi ma molto poco sicuri.

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