Competenze digitali, il gap che frena il mercato assicurativo in Italia

Da una survey realizzata da Italian Insurtech Association emerge la ragione delle difficoltà per le compagnie di seguire la trasformazione dell’economia e della domanda: il 71% degli operatori del settore ritiene che ci sia un vuoto di competenze digitali. Che richiede urgenti interventi di sistema

Pubblicato il 21 Gen 2021

Simone Ranucci Brandimarte

Presidente Italian Insurtech Association

Photo by Beatriz Pérez Moya on Unsplash

Competenze digitali, ecco la sfida per l’insurance. Se la domanda del potenziale cliente assicurativo è matura per un’interazione completamente digitale con la propria compagnia, l’offerta tarda ad essere sviluppata e proposta adeguatamente.

Appuntamenti virtuali, customer service automatizzati e in sintonia con le  esigenze del singolo cliente, acquisti attraverso social network come Tik Tok: questo è il panorama nel quale siamo sempre più immersi, ma il mercato assicurativo non si sta muovendo con la stessa velocità con cui cambia e soprattutto in linea con le aspettative del nuovo consumatore digitale.

La tecnologia ha profondamente trasformato l’economia, la società ed i modelli di erogazione dei servizi e le competenze digitali diventano fondamentali: questo è il vero gap da colmare ed uno dei principali limiti alla digital trasformation del nostro settore.

Le competenze tecnologiche e digitali nel settore assicurativo: una ricerca

Da una survey realizzata da Italian Insurtech Association a fine 2020 (analisi su base associati – Impiegati, Quadri, Agenti, Brokers) emergono dati che confermano una situazione sulla quale è necessario e urgente intervenire :

  • Il 71% degli operanti nel settore assicurativo ritiene ci sia un gap di competenze tecniche e digitali nel proprio settore;
  • Il 39% degli operanti nel settore assicurativo ritiene ci sia un gap di competenze digitali di base (alfabetizzazione digitale, come il corretto uso dell’email) nel proprio settore;
  • Il 65% degli operanti nel settore assicurativo non sa dare una definizione di 3 concetti quali BlockChain, IOT e Machine Learning;
  • Il 43% degli operanti nel settore assicurativo non sa cosa sono polizze on demand;
  • Al 58% degli operanti nel settore assicurativo non è mai stato proposto un corso di formazione Tecnico e/o Digitale;
  • Al 67% degli operanti nel settore assicurativo non è mai stato proposto un corso di formazione Tecnico e/o Digitale coordinato internamente dalla propria azienda;
  • Il 45% degli operanti nel settore assicurativo ritiene ci sia un gap con i propri clienti in termini di competenze Tecniche e/o Digitali;
  • L’82% degli operanti nel settore assicurativo auspica di avere più formazione Tecnico e/o Digitale.
  • Il 54% di coloro che auspicano ci possa essere più formazione Tecnico e/o Digitale, pagherebbero di tasca propria tale formazione.

Competenze digitali, il rischio di un technology gap

Emerge quindi un quadro con una forte esigenza di creazione di nuove competenze all’interno del settore assicurativo, tramite sperimentazione, collaborazione con aziende native digitali, ma soprattutto percorsi di formazione ad hoc, che vanno sistematizzati, strutturati e resi disponibili all’intera filiera assicurativo. Il rischio è  – laddove questo non succeda –  veder crescere un gap di competenze che potrebbe presto trasformarsi in un gap di competitività professionale ed anche aziendale.

D’altro canto i dati parlano chiaro: il 2019 è stato un anno record per l’insurtech con 6,8 miliardi investiti nel mondo attraverso 250 operazioni (+62% rispetto ai 2,6 miliardi del 2018), tuttavia in Europa sono stati investiti solo 897 milioni e l’Italia, negli ultimi tre anni, ha assorbito meno del 5% del totale investito in Europa.

Investire in risorse umane per creare nuova offerta

Per questo, per scongiurare un Technology Gap del mercato dobbiamo creare le condizioni per cui si possa instaurare un sistema di rapido sviluppo tecnologico del settore assicurativo, un sistema nel quale gli investimenti – economici, di brain power, di risorse umane – portino a creare una nuova offerta, nuove tecnologie, nuove competenze e nuovi modelli operativi.

La risposta, celere e positiva, non può essere demandata ai singoli attori, ma richiesta al sistema Paese, all’interno del quale Compagnie, Intermediari e Fornitori operano: se il sistema non creerà il contesto favorevole, il settore assicurativo Italiano perderà di competitività.

In quest’ottica, all’interno del suo manifesto programmatico Italian Insurtech Association indica la creazione di nuove competenze digitali diffuse una delle direttive principali di investimento del comparto assicurativo, insieme allo stimolo agli Investimenti in Insurtech tramite incentivi e alla collaboratività di Assicurazioni e Banche con aziende tecnologiche e Start-up Insurtech.

In ambito formativo bisognerà favorire corsi di base gratuiti e un progetto di rinascimento digitale che sia inclusivo e diffuso su tutta la filiera, un rinascimento che sia veloce come i tempi e al contempo rassicurante, in modo tale che tutti i lavoratori abbiano fiducia nelle conseguenze positive che la tecnologia potrà apportare alla qualità del loro lavoro.

Se il 2021 dovrà essere l’anno della rinascita e dell’Insurtech – e noi ne siamo certi – bisognerà partire dalla creazione delle competenze.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Simone Ranucci Brandimarte
Presidente Italian Insurtech Association

Fondatore e presidente di Italian Insurtech association, è un tech entrepreneur che ha partecipato alla fondazione di numerose società, tra la startup fintech Yolo.

Seguimi su
Articoli correlati