Dove porta la potenza dei dati: personalizzazione e velocità

Proporre offerte personalizzate in tempo reale: su questa capacità, secondo un report Accenture, si giocherà il successo delle assicurazioni. Come potranno farlo? Seguendo le evoluzioni tecnologiche per andare all’essenza della rivoluzione digitale: i dati. Che richiedono, però, nuove architetture organizzative

Pubblicato il 15 Ott 2019

Qual è l’essenza del digitale? Se andiamo al nocciolo della rivoluzione che sta trasformando le nostre le relazioni sociali e quindi il business, troviamo la capacità delle tecnologie digitali di tradurre comportamenti, preferenze, scelte in dati. Una montagna di dati, che ciascuno di noi genera quotidianamente e, di solito, inconsapevolmente. Quantità di byte che richiedono un costante aggiornamento delle unità di misura: terabyte, petabyte,exabyte, zettabyte, yottabyte. Siamo già a 10 alla ventiquattresima potenza.

Una potenza, appunto, i dati. Che richiede, però, controllo: arrivati al nocciolo, appare evidente che la scommessa è governare questa crescente massa di informazioni in modo efficace, efficiente e trasparente. Si concentrano tutte qui le opportunità e le paure, le competizioni e le deviazioni di oggi e del futuro prossimo.

La sfida è per tutte le industrie ma si fa più strategica per quelle di servizi e ancora di più per il mondo assicurativo che ha sempre basato il suo business su dati, serie statistiche e capacità di previsione. Non a caso BNP Paribas Cardif ha deciso di dedicare alla Human Data Science la sesta edizione di Open-F@b Call4Ideas, il contest per innovatori che promuove in collaborazione con InsuranceUp.

A che cosa servono tutti i dati che il digitale mette a disposizione delle assicurazioni?

Non c’è una sola risposta esatta, ovviamente. Una delle migliori, però, è rispondere alle domande dei clienti, velocemente. Un recente report di Accenture, Technology Vision for Insurance 2019, basato su interviste a circa 600 business e IT executive di compagnie di assicurazione, sostiene che il successo nel mondo post-digitale dipenderà dalla capacità di proporre offerte personalizzate in tempo reale: sarà possibile farlo solo con la potenza dei dati e seguendo l’evoluzione delle tecnologie.

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Trasformazione digitale delle assicurazioni, 5 tendenze

Lo studio Accenture evidenzia cinque tendenze principali. La prima va sotto il titolo“DARQ Power”. DARQ è l’acronimo di Distributed Ledger, Artificial Intelligence, Virtual Reality, Quantum Computing. Un mix di tecnologie (dalla blockchain al supercalcolo) che secondo il 71% dei manager intervistati da Accenture permetterà di trasformare la presenza sul mercato delle loro aziende se, però, prenderanno rapidamente confidenza con le tecnologie SMAC (altro acronimo per “social, mobile, analytics e cloud”).

La trasformazione digitale richiede di invertire il percorso: non più dal prodotto al cliente ma viceversa. Ed ecco la seconda tendenza: Get to Know Me: lavorare sull’unicità dei clienti, grazie alle identità digitali. L’83% degli intervistati ritiene che la capacità di personalizzare l’offerta permetterà alle compagnie di assicurazione di cogliere nuove opportunità, rispondendo a esigenze oggi non soddisfatte.

Il vantaggio competitivo della velocità, l’instant market

La velocità sarà determinante. Il 90% degli intervistati considera un vantaggio competitivo strategico il cosiddetto “instant market”. MyMarkets è quindi la tendenza che associa personalizzazione e velocità: rispondere in tempo reale alle esigenze dei clienti è un’opportunità che le aziende assicurative potranno cogliere se cambieranno la propria architettura organizzativa.

Una nuova presenza del mercato nasce da nuovi modelli organizzativi: Human + Worker, è l’altra tendenza emersa nel report. Il 76% dei dirigenti intervistati ritiene che i dipendenti siano digitalmente più maturi delle aziende assicurative per cui lavorano. Che quindi devono accelerare sulla trasformazione delle modalità di lavoro, introdurne di nuove e valorizzare persone e competenze.

Tecnologie evolute significa anche nuovi rischi. Ed ecco la quarta tendenza: Secure Us to Secure Me. La cybersecurity non è una questione solo aziendale ma va vista all’interno del network di imprese con cui lavora una compagnia di assicurazione. Su questo fronte c’è ancora molto da fare se solo un intervistato su quattro ritiene che i propri partner abbiano livelli di sicurezza adeguati ai propri standard.

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Giovanni Iozzia

Direttore di EconomyUp, InsuranceUp e Proptech360, ha studiato sociologia ma da sempre segue la tecnologia. È stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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