I due pilastri dell’Open Innovation secondo BNL

Cultura e sperimentazione dell’innovazione sono i due capisaldi nella strategia di open innovation dello storico istituto bancario italiano (oggi parte del Gruppo BNP Paribas), come spiega Alessandro Ciani, responsabile IT Customer Satisfaction BNL

Pubblicato il 19 Dic 2016

BNL, con oltre 100 anni di attività, è uno dei principali gruppi bancari italiani e tra i più noti brand in Italia. Con circa 1000 punti vendita su tutto il territorio nazionale – tra Agenzie, Centri Private, Centri Imprese “Creo per l’Imprenditore”, Centri Corporate e Pubblica Amministrazione – BNL offre un’ampia gamma di prodotti e servizi, da quelli più tradizionali ai più innovativi, per soddisfare le molteplici esigenze dei propri clienti (privati e famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione). BNL è dal 2006 nel Gruppo BNP Paribas, presente in 75 paesi, con oltre 189.000 collaboratori, dei quali più di 146.000 in Europa, dove opera in quattro mercati domestici: Belgio, Francia, Italia e Lussemburgo. BNP Paribas detiene posizioni chiave in tre grandi settori di attività: Domestic Markets e International Financial Services , con reti di banche retail e servizi finanziari raggruppati nella Divisione Retail Banking & Services, e Corporate & Institutional Banking, Divisione dedicata ai clienti corporate e istituzionali.

In BNL l’innovazione è trasversale alle diverse funzioni: anche se la responsabilità e “regia” dei progetti di innovazione è nell’ambito della Direzione Comunicazione, ogni attività della Banca ha una propria struttura dedicata, come nel caso della Direzione IT che dal 2014 ha al suo interno un Osservatorio Tecnologico IT. «Nel corso degli ultimi due anni il nostro obiettivo è stato di aumentare il committment dei colleghi della nostra Direzione », spiega Alessandro Ciani, Responsabile IT Customer Satisfaction BNL.

In particolare, nell’ IT di BNL il processo di Open Innovation segue alcuni fasi fondamentali:

1 – Scouting  per la raccolta delle informazioni che portano all’individuazione delle iniziative che possano dare valore aggiunto alla banca e ai propri clienti

2 – Approfondimento dell’iniziativa per declinare lo scenario di implementazione della tecnologia all’interno dell’ambito bancario

3 – Valutazione: per stabilire se l’idea dia vantaggi ai clienti e abbia possibili ritorni economici per la banca

4 – Sperimentazione e prototipo per testare la tecnologia e analizzarne i risultati insieme alle altre funzioni di Business

5.    Progetto di implementazione (se il Proof of Concept dà riscontri positivi) per avviare la fase progettuale vera e propria

«Per l’Osservatorio Tecnologico IT l’attività principale è rappresentata dalla sperimentazione: non ci occupiamo di progetti e ci focalizziamo sul Proof of Concept, per poi rendere l’innovazione davvero collegiale coinvolgendo le altre Direzioni».

L’Osservatorio Tecnologico IT è da sempre impegnato nello stimolare la cultura dell’innovazione in azienda, anche attraverso attività dedicate di formazione. In particolare, è prevista la diffusione di una newsletter in cui vengono raccolte tutte le informazioni sui temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie; sono programmati anche webinar e diversi eventi con il coinvolgimento dei colleghi. «Lo scorso anno abbiamo coinvolto 8 team di colleghi, facendoli lavorare con alcuni gruppi di ragazzi cosiddetti “nativi digitali” per scambi di esperienze e competenze: da una parte abbiamo mostrato ai giovani le modalità di lavoro di una grande azienda come la nostra; dall’altra abbiamo mostrato ai colleghi il lavoro all’interno delle startup».

Tre sono i principali progetti rilasciati nel corso del 2016: il primo ha visto l’integrazione di un motore semantico nel portale di assistenza interna con l’obiettivo di facilitare l’accesso alle informazioni. È possibile ricercare contenuti, informazioni di interesse, procedure e video-tutorial inserendo un testo di ricerca e velocizzando i tempi di risoluzione delle problematiche operative. Il secondo progetto ha previsto l’aggiunta dei comandi vocali nelle APP BNL e Hello bank! (la banca digitale di BNL e BNP Paribas) per poter effettuare operazioni consultive e ricariche telefoniche mediante l’utilizzo della voce. Il terzo è la collaborazione con la startup Pedius, che permette alle persone sorde di parlare al telefono tramite delle tecniche di sintetizzazione vocale che trasformano il testo in voce e la voce in testo. «Una soluzione particolarmente utile anche nell’ambito bancario», conclude il Manager.

Originariamente pubblicato da EconomyUp

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