SIMONE RANUCCI BRANDIMARTE

Un Manifesto per l’insurtech: ecco le urgenze per l’innovazione del mercato assicurativo italiano

Il Manifesto dell’Italian Insurtech Association arriva alla quarta edizione, che è anche un bilancio dell’innovazione nel mercato assicurativo italiano. Con il presidente Simone Ranucci Brandimarte parliamo delle priorità per lo sviluppo dell’insurtech e dei freni alla digitalizzazione

Pubblicato il 27 Apr 2023

Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association

Il Manifesto dell’Italian Insurtech Association arriva alla sua quarta edizione ed è anche un bilancio del lavoro dell’associazione e dell’evoluzione del mercato (qui si può leggere la versione integrale).

Ne parliamo con presidente Simone Ranucci Brandimarte in un momento in cui il mercato dell’innovazione e delle tecnologie digitali sta attraversando una fase di accelerazione ma anche di consolidamento determinato anche dal generale quadro economico e finanziario.

Presidente, che cosa è cambiato di fondamentale e come questo cambiamento è stato interpretato dall’associazione?

Sicuramente negli ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria esplosione della tecnologia, il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale ha accelerato ulteriormente la corsa all’innovazione. Piattaforme di OpenAI, come ChatGPT, hanno messo le compagnie assicurative di fronte alla necessità di doversi adeguare alla rivoluzione digitale, per non essere tagliati fuori dal cambiamento.

Il fatto di essere passati da 50 milioni di euro investiti in insurtech nel 2020 a 450 nel 2022 indica che siamo sulla strada giusta.

Il mercato italiano è ormai consapevole della necessità di dover avviare una svolta digitale che possa evolvere la filiera. Sintomatico è anche il numero di consumatori che acquistano una polizza digitale ogni anno, circa il 47%. Su questo fronte sarà necessario investire in programmi di education, per fornire ai professionisti le skill e le competenze adatte per padroneggiare l’innovazione e rimanere competitivi su questo mercato.

Le urgenze per il mercato assicurativo

Il Manifesto promuove una strategia di innovazione in 7 punti per le compagnie di assicurazione. Come sono stati individuati questi punti?

I punti individuati riflettono quelle che per l’associazione sono le urgenze che il mercato assicurativo deve affrontare per abbracciare la rivoluzione digitale in atto. Ad abilitare questa crescita saranno diversi fattori che noi abbiamo inserito nel nostro manifesto: un aumento degli investimenti delle compagnie in grado di trascinare anche il venture capital, l’ambizione delle start up a scalare a livello internazionale, il recupero di competenze digitali specifiche per l’insurance. Tutto questo potrà avvenire solamente se i grandi player metteranno a fattor comune questi punti e lavoreranno in sinergia per uscire dal “nanismo” del mercato insurtech italiano nei confronti di quelli di altri Paesi Europei.

Al primo posto restano gli investimenti insurtech e lo sviluppo dell’ecosistema delle startup. Come pensate che possano aumentare investimenti e startup in un quadro generale di raffreddamento del venture capital?

Gli investimenti in startup innovative in Italia sono aumentati da 20 milioni di euro nel 2021 a 80 milioni di euro nel 2022, sintomo di una maggiore apertura da parte dei grandi player a rafforzare partnership nei confronti di nuove realtà innovative. Due anni fa abbiamo visto un numero record di aziende superare il traguardo della valutazione di 1 miliardo di dollari. Ma quello slancio si è rallentato fino a ridursi a causa di diversi fattori macro come l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse, la crisi geopolitica, ma anche il cigno nero della pandemia e il crollo delle criptovalute, che hanno scioccato i mercati. In generale questo contesto di incertezza, di frenata su investimenti e valutazioni che prosegue dagli Usa, di fatto fa si che tutti noi investitori siamo più cauti e magari meno disposti a prenderci rischi. Per uscire da questa situazione di stagnazione è importante cominciare a investire sul lungo periodo e non sul breve. Serve lungimiranza e coraggio per riprendere la crescita.

La priorità? Maggiori investimenti sull’insurtech

Tutti e 7 i punti sono importanti. Ma quali ritenete prioritari e con obiettivi raggiungibili?

Per l’Associazione resta prioritario stimolare maggiori investimenti, rimaniamo positivi di raggiungere il traguardo di 1 miliardo di euro investiti in insurtech entro la fine del 2023.

Inoltre, occorre un cambio culturale per abilitare pienamente la trasformazione del settore. La sfida principale, quindi, è quella di promuovere una maggiore formazione all’interno dell’industria ed educare sia i professionisti che i consumatori alle opportunità offerte dalla tecnologia. Per questo, sarà fondamentale contribuire alla nascita di oltre 100 nuove startup per incentivare l’innovazione e la crescita della filiera italiana.

Qual è il principale freno alla digitalizzazione del business assicurativo e allo sviluppo di competenze digitali nelle compagnie assicurative?

Sostanzialmente sono i servizi assicurativi ad essere in ritardo rispetto al consumatore di oggi che ha tutte le capacità e le conoscenze per districarsi in un mondo digitale.

Se pensiamo a quanto successo in settori come il retail o il travel, oggi dominati da realtà straniere, diventa chiara la necessità di aggiornare l’offerta assicurativa e renderla estremamente appealing per gli acquirenti.

Da qui il bisogno di investire in programmi di education per innovare l’industria e rafforzarla. Ad ora gli investimenti in formazione sono ancora troppo pochi, bisogna crescere tanto su questo fronte per colmare il gap con gli altri Paese.

Dall’altro lato è importante formare anche i consumatori, che, per la maggior parte, continuano ad assicurarsi tramite intermediari di fiducia e canali di vendita tradizionali, segno che la conoscenza riguardo le alternative è ancora scarsa. Investire nello sviluppo di canali digitali è fondamentale perché contribuirà all’educazione del consumatore-acquirente.

Ci sono novità nelle azioni e nei progetti di IIA nel 2023 per sostenere lo sviluppo dell’Insurtech in Italia?

Nel 2023 ci impegniamo per promuove un programma di internazionalizzazione del mercato e creare delle sinergie con filiere estere; l’obiettivo è diffondere tra i player la consapevolezza di dover uscire da un contesto nazionale e aprirsi alla collaborazione con altri mercati. Per questo motivo vogliamo aumentare programmi di education, il numero di ricerche e indagini, che portiamo avanti con il supporto di partner e Osservatori di prestigio, l’obiettivo è realizzare 12 ricerche nel corso dell’anno.

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Giovanni Iozzia

Direttore di EconomyUp, InsuranceUp e Proptech360, ha studiato sociologia ma da sempre segue la tecnologia. È stato direttore di Capital, vicedirettore di Chi e condirettore di PanoramaEconomy.

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