LO SCENARIO

Assicurazioni e mobilità: il cambio di paradigma portato dalla e-mobility

Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA, spiega lo scenario attuale e le prospettive del settore assicurativo a fronte della profonda trasformazione in atto nel mondo della mobilità

Pubblicato il 04 Apr 2023

Come cambiano le assicurazioni con l’avvento della e-mobility? Spinto dall’evoluzione della mobilità in Italia, si evolve l’approccio dell’offerta assicurativa che deve adattarsi ai nuovi macro-trend di sostenibilità ambientale, multi-modalità degli spostamenti e nuove modalità di sharing e noleggio a lungo termine. Oggi già il 71% dei player assicurativi include prodotti per la e-mobility nella propria offerta e il 76% offre prodotti legati alla micro-mobilità come bici elettriche e monopattini. Sono dati raccolti dallo studio “Move to the future: E-mobility on its way”, realizzato da EY e IIA–Italian Insurtech Association, in collaborazione con Ima Italia Assistance e FairConnect (il report è scaricabile gratuitamente qui).

InsuranceUp ha intervistato il presidente dell’Associazione, Simone Ranucci Brandimarte, che dipinge lo scenario attuale e le prospettive del settore assicurativo a fronte della profonda trasformazione in atto nel mondo della mobilità.

Presidente, quali sono oggi i maggiori trend insurtech legati al mondo della mobilità? 

Le nuove tecnologie e l’incremento della smart mobility andranno indubbiamente a impattare il ramo RC Auto, i cui premi oggi hanno raggiunto un valore di 13,1 mld € in Italia (dati IVASS 2021), grazie al fatto di essere l’unico ramo del mondo assicurativo pull e non push, data la sua obbligatorietà.

A dominare il settore nei prossimi anni saranno l’embedded insurance, ossia la vendita di prodotti assicurativi in combinazione con prodotti da assicurare, e la mobility-as-a-service, un servizio che, grazie a una piattaforma digitale, consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare diverse soluzioni di mobilità. Questi due prodotti sono visti come i più promettenti dal 71% del campione intervistato, ma soltanto il 41% e il 29% rispettivamente li includono attualmente all’interno della propria offerta, evidenziando la necessità di un intervento strategico per colmare questo gap e muoversi al passo della lenta ma ormai inesorabile avanzata dell’elettrico.

Con che complessità dovranno confrontarsi le assicurazioni a fronte dell’evoluzione della e-mobility? 

Ci troviamo di fronte a un cambiamento radicale per uno dei comparti fondamentali del mercato assicurativo. Si tratta di far evolvere il prodotto più immutabile del mondo assicurativo, su cui si basa molto del fatturato di grandi compagnie, di ridisegnarne i rischi e quindi i princing, nonché di evolvere le strategie distributive e di customer profiling.

E invece le opportunità? 

Le opportunità sono molteplici. Grazie ai nuovi prodotti che si svilupperanno intorno alla e-mobility, si andrà a superare una tipica stortura dell’RC auto “classica”: quella che vede gli automobilisti virtuosi, senza alcun incidente, pagare un premio molto più alto se vivono in alcune zone d’Italia (Campania in testa), rispetto a chi, ugualmente virtuoso, vive altrove. Succede perché i dati a disposizione delle compagnie oggi sono poco dettagliati: se viviamo in una certa regione siamo considerati ad alto rischio incidente, a prescindere da come e quanto usiamo l’auto.

Queste pratiche discriminatorie andranno via via diminuendo, grazie soprattutto a prodotti embedded, per esempio, in cui, quando stipuliamo un’assicurazione, mettiamo a disposizione del costruttore e della compagnia assicurativa (due soggetti che a volte coincidono) i dati sulle nostre abitudini di guida: “quanti chilometri percorriamo, il nostro stile di guida ed altro, e sulla base di questi dati, verrà fissato il prezzo della polizza che dovremo pagare.

Che ruolo possono giocare le compagnie assicurative italiane nella transizione verso una mobilità più sostenibile? 

Le compagnie assicurative italiane possono sicuramente svolgere un ruolo chiave nel facilitare la transizione verso la mobilità sostenibile, sviluppando prodotti specifici e offrendo incentivi per continuare a rispondere ai bisogni di tutela e sicurezza dei loro clienti in questa delicata fase di transizione, agendo in sinergia con gli altri attori dell’ecosistema come operatori della mobilità, distributori di energia e produttori di veicoli.

Le opportunità fornite dalla e-mobility sono molteplici per il comparto: dallo sviluppo di coperture dedicate a componenti specifiche dei veicoli elettrici, alla possibilità di proporre polizze per i rischi emergenti come quello cyber.

Cosa sta facendo Italian Insurtech Associaton in questo senso e cosa possiamo auspicarci nei prossimi anni?

In quanto Associazione riteniamo che la cosa primaria da fare sia incentivare la digitalizzazione del settore assicurativo, riducendo il gap tecnologico tra industria e aziende tech, accelerando le contaminazioni e istituendo Chapter permanenti su tematiche tecnologiche, indirizzati alla conduzione di ricerche e accelerazione del business. Questo deve andare pari passo con la formazione interna delle risorse e con l’acquisizione di nuove competenze, fondamentali per far evolvere la filiera. Infine, auspichiamo che prosegua l’aumento di investimenti nel settore insurtech.

Considerato il periodo storico che stiamo vivendo, l’inflazione e il carovita, ci sentiamo ottimisti che nel 2023 arriveremo al traguardo di 1 miliardo di euro investiti in Insurtech.

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