Auto a guida autonoma, cosa attendersi nel 2019

Il 2019 potrebbe essere l’anno in cui da settore di investimento e mercato in forte crescita l’auto a guida autonoma diventerà una realtà di fatto che vedremo circolare sulle strade, anche quelle italiane, a partire da quelle torinesi

Pubblicato il 12 Dic 2018

Concetta Desando

Redattore

“Nel lungo periodo nessuno comprerà un’auto che non sia autonoma: possedere un veicolo che non si guida da solo sarà come avere un cavallo. Potrai tenerlo e usarlo per ragioni sentimentali, ma non per un uso quotidiano” ha detto Elon Musk, numero uno di Tesla. L’auto a guida autonoma è la scommessa per il futuro delle case automobilistiche, tanto che le big del settore stanno investendo miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e nell’acquisizione di startup che, con le loro tecnologie, permettono di avanzare velocemente in fase di test e sviluppo.

E il 2019 potrebbe essere l’anno in cui da settore di investimento e mercato in forte crescita (secondo un report di Juniper Research le vendite annuali di veicoli autonomi raggiungeranno i 5 milioni entro il 2026 negli Usa; 20 milioni a livello globale) la driverless car diventerà una realtà di fatto che vedremo circolare sulle nostre strade, comprese quelle italiane. Se per FCA, infatti, le driverless car vedranno la luce fra qualche anno (Fiat Chrysler Automobiles punterà sulla guida autonoma a livello 3 tra il 2020 e il 2021; solo tra il 2023 e il 2025 passerà al livello 4) molti altri player sono già attivi nel settore. Ecco tutto quello che c’è da attendersi nel 2019.

L’auto a guida autonoma in Italia

Nel 2019 Torino sarà la città dell’auto a guida autonoma. Il comune piemontese e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno firmato un protocollo per fare della città un laboratorio di innovazione che guarda all’auto del futuro. I test sono già partiti lo scorso novembre: la sindaca Chiara Appendino è stata protagonista della prima prova su strada di un’auto senza pilota. Una breve prova sperimentale che si è conclusa con un “piccolo inconveniente”: in prossimità dell’attraversamento pedonale di corso Castelfidardo, la vettura è passata mentre stava scattando il rosso del semaforo.

È probabile, quindi, che nel corso del prossimo anno i test di veicoli autonomi a Torino aumenteranno e che vedremo sempre più driverless car nell’area urbana scelta dal comune per costruire il futuro dell’auto. Nella città, infatti, è stata individuato un percorso dove costruttori e centri di ricerca potranno provare le auto senza pilota e testare i propri sistemi nelle situazioni più varie. Si tratta di un’area di 35 chilometri che tocca i punti principali: dalla Città della Salute all’università, dal Palagiustizia alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa fino agli stabilimenti di Mirafiori e Powertrain.

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Driverless car: i progetti dei principali player per il 2019

Tesla: la prima auto a guida autonoma a livello 5

La casa automobilistica di Elon Musk è stata la prima a mettere in commercio auto dotate di pilota automatico, e già nel 2017 il magnate ha annunciato su Twitter che la “piena capacità di guida autonoma” della Tesla aumenterà in pochi mesi, e ha predetto che in tempi brevi una delle sue vetture sarà in grado di guidare da sola da Los Angeles a New York senza che il conducente debba toccare il volante. Musk ha anche promesso che entro il 2019 la sua azienda lancerà sul mercato un’auto a guida autonoma di livello 5, cioè quello più avanzato, che non prevede alcun intervento di tipo umano.

General Motors: un’auto a guida autonoma senza volante

Che General Motors abbia grandi progetti sulle diverless car non è una novità: lo scorso maggio ha siglato una partnership con Softbank per un investimento da 3,30 miliardi per sviluppare le tecnologie della guida autonoma. Come riporta Corcom, Softbank ha messo sul piatto 2,25 miliardi nella GM Cruise Holdings, la divisione del produttore dedicata alle self driving car, mentre GM ha investito 1,1 miliardi nella partnership. Secondo il Ceo GM Mary Barra, l’iniezione di fondi consentirà il lancio di veicoli autonomi già dal 2019. E infatti il prossimo anno GM vuole lanciare la Cruise AV, l’auto senza controlli manuali. I test sono già iniziati a Phoenix e San Francisco e, per il 2019, la casa automobilistica vuole portarla su strada oltre il percorso dedicato alla sperimentazione.

Ford: driverless car nelle strade di Washington

Dopo Miami, dove i test sono già iniziati tempo fa, il colosso automobilistico ha scelto Washington DC per provare le auto a guida autonoma, finora testate solo nelle periferie e nelle piccole cittadine. Per il 2019, dunque, Ford aspira a portare le auto senza pilota in un ambiente stradale più complesso con pedoni, altri veicoli, scooter, ciclisti. Pare che la scelta della città sia dovuta alla popolazione giovane, particolarmente favorevole nei confronti dell’innovazione e della trasformazione tecnologica.

La startup per l’intelligenza artificiale, Argo AI, sulla quale Ford ha investito 1 miliardo nel 2017, ha già mappato la città di Washington sulle cui strade circoleranno le driverless car del colosso americano.

Joint venture Volkswagen-Intel: taxi elettrici e a guida autonoma in Israele

Nei primi mesi del 2019 partirà il progetto di Volkswagen e la multinazionale Intel per portare un servizio di taxi elettrici e a guida autonoma in Israele. Nello specifico, Volkswagen fornirà i veicoli elettrici, mentre Mobileye, controllata di Intel, fornirà hardware e software per la guida autonoma di livello 4. L’anno prossimo si partirà solo con alcune decine di veicoli per arrivare poi, entro il 2022, a centinaia di veicoli elettrici a guida autonoma.

Audi: 14 miliardi per sistemi driverless, digitalizzazione ed elettrico

L’azienda del gruppo Volkswagen ha reso noti i piani che partiranno dal prossimo anno e dureranno fino alla fine del 2023: dal 2019 Audi investirà 14 miliardi di euro per la mobilità elettrica, la digitalizzazione e sistemi driverless. L’azienda sta “costantemente dando priorità ai temi futuri” ha fatto sapere il ceo ad interim, Bram Schot. Come riporta CorCom, “la spesa totale prevista dalla società per il periodo di pianificazione dei prossimi cinque anni ammonta a circa 40 miliardi di euro”.

Daimler: al via i test dei veicoli a guida autonoma

È San José, la terza città più grande della California, il luogo scelto da Daimler per avviare i test dei veicoli a guida autonoma nella seconda metà del prossimo anno. Il gruppo tedesco, in partnership con Bosh, ha firmato un accordo con la città californiana per avviare le sperimentazioni con driverless car della Classe S Mercedes.

Uber: i taxi a guida autonoma e la partnership con Toyota

“Avremo vetture autonome sulle strade, credo, entro i prossimi 18 mesi. Non solo per il test della tecnologia, ma anche per un loro impiego nel mondo reale”: all’inizio del 2018 così parlava Dara Khosrowshahi, CEO di Uber, sulla possibilità di introdurre sulle strade pubbliche i primi taxi a guida autonoma. Tempi previsti: intorno alla metà del 2019.

La scorsa primavera, la società di trasporto passeggeri aveva sospeso il servizio di veicoli senza conducente dopo l’incidente che aveva causato la morte di una donna in Arizona: le sperimentazioni in corso a Tempe, Pittsburgh, San Francisco e Toronto erano state bloccate. Poi, in estate, la società di San Francisco aveva fatto ripartire i test sulla guida autonoma, ma con un autista al volante.

Alla fine di agosto, Uber ha ricevuto mezzo miliardo di dollari da Toyota che ha visto, nell’alleanza con la società di San Francisco, un’occasione per accelerare sulla guida autonoma. L’investimento prevede un’integrazione delle tecnologie su veicoli realizzati ad hoc da Toyota e inseriti nella flotta di Uber. La flotta sarà chiamata “Autono-MaaS” (autonomous-mobility as a service) e si baserà sulla piattaforma minivan Sienna di Toyota. Nello specifico l’Autonomous Driving System di Uber e il sistema di supporto alla sicurezza Guardian di Toyota saranno integrati sui veicoli.

L’inserimento della tecnologia giapponese, però, inizierà nel 2021.

Waymo: il più ampio servizio di ride hailing a guida autonoma

Waymo, società di Alphabet e quindi della galassia Google, è dagli albori uno dei leader del settore della guida autonoma, e la sua flotta di veicoli senza pilota hanno già alle spalle oltre 16 milioni di chilometri percorsi su strada e altri 11 milioni “virtuali” nelle simulazioni. L’azienda, che secondo le stime degli analisti potrebbe avere un valore vicino ai 175 miliardi di dollari, è anche una delle poche realtà del settore ad avere un programma di ride sharing autonomo già funzionante a Phoenix, in Arizona: qui l’Early Rider Program consente alla popolazione di utilizzare, nello stesso modo in cui si servirebbero di un taxi, i van a guida autonoma che per ora sono completamente gratuiti, anche se sono in fase di studio le opzioni di pricing. La versione commerciale del programma dovrebbe essere lanciata, nelle intenzioni di Waymo, in diverse altre città nel 2019, diventando così la società con il più ampio servizio di ride hailing a guida autonoma operativo.

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Concetta Desando
Redattore

Due menzioni speciali al premio di giornalismo M.G. Cutuli, vincitrice del Premio Giuseppe Sciacca 2009, collabora con testate nazionali

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