Connected car, in Italia è 1 auto su 2: le opportunità per le assicurazioni

Il mercato vale 1,92 miliardi, e cresce il trend della servitizzazione, che apre nuove possibilità per le assicurazioni. I dati dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del Politecnico di Milano

Pubblicato il 01 Giu 2022

Il mercato delle auto connesse cresce: secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, ha raggiunto un valore di 1,92 miliardi di euro a fine 2021, con un aumento dell’8% sul 2020. E, dato particolarmente interessante per il mondo insurance, cresce anche il trend della servitizzazione, aprendo la porta a nuove prospettive.

“In futuro l’auto connessa permetterà al guidatore di attivare, dietro pagamento di un importo, alcuni optional anche in momenti successivi all’acquisto, o per periodi limitati di tempo relativi, ad esempio, a sistemi avanzati di assistenza alla guida o a sedili riscaldanti attivabili solo nel momento del bisogno” spiega Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell’Osservatorio.

Una rivoluzione che apre nuove possibilità di business. Si pensi, ad esempio, a una compagnia assicurativa in grado non solo di far variare il premio sulla base dello stile di guida, ma anche della fonte di alimentazione utilizzata o del numero e della tipologia di sistemi ADAS già presenti a bordo veicolo”.

Connected Insurance nel settore auto: la rivoluzione delle polizze usage-based

Ma a che punto siamo oggi in Italia?

A livello quantitativo, le auto connesse costituiscono il 47% del parco circolante in Italia, il che significa circa 1 veicolo su 2.

Le soluzioni più diffuse sono ancora i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative (il 54% del totale, +4% rispetto al 2020). Tuttavia, la crescita è trainata principalmente da auto nativamente connesse tramite SIM (il 19% del totale, +10%)

Continua a crescere anche l’offerta di soluzioni per l’auto smart, generando servizi per un valore di 400 milioni di euro, +18% rispetto al 2020.

Per quanto riguarda il lato domanda, più della metà dei consumatori italiani in possesso di auto smart dispone anche di servizi associati alla connettività (52%), soprattutto assistenza stradale in caso di guasto del veicolo (17%), invio di soccorsi in caso di sinistro (15%), manutenzione predittiva per prevenire i guasti (14%) e possibilità di attivare un call center dedicato in caso di bisogno (13%). Tra coloro che hanno intenzione di acquistare un’auto connessa in futuro, ben il 75% è disposto a pagare un prezzo aggiuntivo per funzioni smart.

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