Customer experience, qui si incontrano startup e assicurazioni

Un’indagine di Startupbootcamp e Pwc su 1300 startup internazionali rivela che la maggioranza delle nuove imprese non si considerano “disruptor” ma cercano la collaborazione con le grandi società. E il 35% sono focalizzate sull’innovazione della relazione con i clienti

Pubblicato il 21 Lug 2016

Un report realizzato da Startupbootcamp in collaborazione con Pwc mette a fuoco come l’emergente settore dell’insurance tech sia un’opportunità per ricostruire il rapporto tra assicurazioni e i loro clienti. Un’opportunità che sopratutto le startup insurtech stanno cogliendo.

Il report è stato realizzato anche conducendo un’indagine tra 1300 startup internazionali, un terzo delle quali risultano focalizzate (o fanno leva per il loro business) sulla customer experience.

Il cambiamento imposto oggi al settore assicurativo sia stato determinato dall’arrivo di una serie di tecnologie che hanno modificato stili di vita, esigenze e modalità di fruizione dei servizi e in particolare la generazione millennial richieda una nuova relazione con l’assicurazione, che in effetti, non ha una reputazione particolarmente positiva.

Diverse startup insurance tech emergenti come Lemonade, Clover Health, Embroker, Trov, League, FriendSurance, Inspeer o le italiane Neosurance e Darwinsurance, si propongono essenzialmente come una rivoluzione nella customer experience assicurazione-cliente.

Ma tra gli elementi emersi nel report maggiormente significativi, il fatto che le startup non considerino se stesse come dei disruptor delle assicurazioni, ma piuttosto come un’opportunità per le assicurazioni, e aspirino alla collaborazione.

Un altra evidenza emersa è che la maggior parte delle startup insurance tech si focalizzi sulla relazione cliente – assicurazione: il 35% delle candidature che riceve Startupbootcamp Insurtech sono fatte da startup che vogliono migliorare la qualità e la frequenza di questa relazione attraverso strumenti digitali. Questo è naturalmente un punto sul quale le assicurazioni sono molto sensibili visto che il tradizionale rapporto con la clientela si basava sugli agenti assicurativi.

Un altra buona fetta di startup insurtech è invece focalizzata al tema del back office, sviluppando quindi soluzioni che sono dirette all’azienda assicurativa e che possono aiutarla a gestire i dati (abbiamo qui parlato di Amodo) o migliorare la gestione dei processi.

Notevole l’importanza assegnata, nel report, al tema della collaborazione auspicata sia dalle startup che dalle assicurazioni. Collaborazione che può prendere varie forme, da quella della partnership, al supporto della startup, e in alcuni casi all’acquisizione.

Jonathan Howe, dirigente del settore assicurazione a PwC, ha commentato con InsuranceAge : “Se le startup insutech e le compagnie riescono a lavorare con successo insieme per costruire nuovi e importanti prodotti assicurativi, tagliando i costi operativi e passando alcuni di questi risparmi al cliente, non è solo un’opportunità per aumentare la redditività, si tratta di una reale possibilità per gli assicuratori di costruire e mantenere relazioni di fiducia con i clienti.”

Sabine Vanderlinden, amministratore delegato di Startupbootcamp InsurTech, ha aggiunto: “Siamo lieti che le aziende insurtech stiano giocando un ruolo cruciale nel ridefinire come le compagnie di assicurazione si relazionano con i propri clienti. Il settore assicurativo sta lentamente prendendo consapevolezza della inevitabilità del cambiamento e le startup stanno cercando di agevolare, piuttosto che ostacolare, il cambiamento. La chiave sarà lavorare insieme.”

Certamente, le più importanti compagnie assicurative al mondo sono oramai piuttosto coscienti delle opportunità di accelerazione al cambiamento che lavorare con le startup può loro offrire, infatti molte delle iniziative, degli incubatori e acceleratori internazionali dedicati all’insurance tech sono proprio realizzati dalle compagnie.

Scarica il report “Insurtech, a force for good”

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