Driverless car, per la prima volta da sola, nel traffico

E’ già storia: Google, o meglio il suo spin-off Waymo, batte tutti sul tempo portando su strada pubblica l’auto autonoma senza un umano che l’accompagna. La corsa verso la rivoluzione della mobilità è allo sprint finale, ecco gli impatti sulle assicurazioni

Pubblicato il 09 Nov 2017

Un van Fiat Chrysler passerà alla storia per essere il primo veicolo a 4 ruote ad aver affrontato il traffico cittadino completamente solo: l’era della driveless car si avvicina, ma fino a oggi i test su strada pubblica avevano coinvolto sempre in qualità di co-autista un essere umano.

A riportare questo passo avanti è Waymo, società del gruppo Alphabet ed ex progetto Google driverless car. Il CEO dell’azienda, John Krafcik, ha fatto sapere martedì che Waymo ha iniziato i test sulle strade di Phoenix, nello Stato americano dell’Arizona. Un video a bordo del veicolo testimonia come è andata.

Waymo's fully autonomous driving technology is here

Come riporta EconomyUp, per ora si tratta solo di test di guida autonoma in situazioni reali, ma nei prossimi mesi, ha sottolineato il numero uno di Waymo, i minivan Fiat Chrysler Pacifica adattati con il sistema di autoguida dell’azienda inizieranno anche le prove con passeggeri a bordo in alcune zone di Phoenix, in Arizona, dove non vi sono restrizioni in materia di guida autonoma ma soprattutto il clima è secco e il meteo è molto prevedibile: gli sviluppatori del software che controlla la guida autonoma, infatti, avrebbero ancora qualche problema con situazioni in cui si verifichino nevicate o forti piogge.

Se all’inizio i passeggeri, che saranno i primi esseri umani a utilizzare, anche se solo come test, un servizio di taxi completamente driverless, saranno accompagnati da un tecnico di Waymo (che siederà sul sedile posteriore per ogni evenienza), successivamente il servizio, che all’inizio sarà fornito gratuitamente, verrà esteso al pubblico generale, ma non è ancora chiaro quali saranno le tempistiche né quali, una volta che il periodo di rodaggio sarà concluso, il costo per una corsa sul robotaxi di Waymo.

Cosa cambierà per le assicurazioni con la driverless car

Secondo la Bank of England dice che l’arrivo delle “driverless car” potrebbe addirittura spazzare via le assicurazioni per l’auto così come come le conosciamo oggi, basate sull’errore umano e sugli incidenti, elementi di rischio che dovrebbero essere ridotti a zero con la nuova “smart auto”.

I computer non si addormentano, non bevono, non si distraggono, sono in grado di elaborare immagini e dati molto più velocemente dell’uomo, in sintesi possono senza dubbio guidare meglio di un essere umano.

Infatti, le previsioni di McKinsey parlano di una riduzione degli incidenti automobilistici pari al 90%, ed è evidente che verrà proprio a indebolirsi il motivo principale per il quale si assicura l’autoveicolo e provocherà, come minimo effetto, la drastica riduzione dei premi assicurativi.

A dare l’allerta sono anche i commentatori di Forbes, Wall Street Journal, The Telegraph, MarketWatch.

I grandi cambiamenti derivanti dall’arrivo delle driverless car rappresentano, al tempo stesso, una grande opportunità di innovazione nei servizi assicurativi, per le compagnie che ne sapranno approfittare. Per esempio, sarà necessario ripensare l’assicurazione auto spostando la responsabilità dal conducente “umano” alla casa automobilistica, cioè al produttore del veicolo, ripensare quindi le relazioni in chiave b2b.

Il mondo assicurativo ha dalla sua enormi database di utenti e brand già riconosciuti, che costituiscono non solo un grande valore di scambio nel b2b, ma un patrimonio di informazioni e potenziali utenti per l’erogazione anche di nuovi servizi completamente al di fuori del core business tradizionale, ma tuttavia profittevoli.

Come si dice nell’articolo di Bank of England “ viaggiando su una driverless car, i passeggeri hanno a disposizione più tempo per stare al computer, usare il proprio iPad, per guardare la TV o ascoltare musica, tutti canali indicati per l’erogazione di nuovi servizi da parte delle assicurazioni”.

Per concludere, se da un lato la driverless car elimina certi problemi di sicurezza, dall’altro ne pone di nuovi: cosa dire, per esempio, della sicurezza del software che guida l’auto? Nuovi prodotti assicurativi potrebbero essere legati alla protezione dagli attacchi informatici o a malfunzionamenti del sistema software, che non possono mai essere esclusi in assoluto.

La necessità di una copertura assicurativa non verrà meno con l’arrivo delle driverless car, ma va ripensato il campionario dei prodotti assicurativi attuali e colta l’opportunità di innovazione che ne deriva con una prospettiva aperta a 360 gradi.

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