L'INTERVISTA

Insurtech in Italia: competenze digitali e investimenti in startup le priorità per il 2023

Il 2022 è stato ancora un anno di crescita per l’insurtech in Italia. Cosa possiamo aspettarci nel 2023? Ne parliamo con Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association

Pubblicato il 07 Feb 2023

Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA

Il 2022 è stato un anno di grande crescita per l’insurtech in Italia. Una crescita necessaria per un mercato che è ancora indietro rispetto ad altri Paesi Europei come Gran Bretagna, Germania e Francia, e che dovrà accelerare perchè l’Italia sia in grado di competere nel settore. InsuranceUp ha intervistato Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association, che ci fa un quadro della situazione attuale, delle prospettive future e degli step necessari a raggiungere la maturità dell’insurtech italiano.

Il 2022 è stato ancora un anno di crescita per l’insurtech, cosa aspettarsi nel 2023? 

Dopo un 2022 che si è chiuso con 450 milioni di euro investiti in Insurtech (erano 280 nel 2021) – seppur al di sotto delle aspettative di 500 milioni – la prospettiva di raggiungere quota 1 miliardo di euro di investimenti nel 2023 è sempre più vicino.

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La sfida più ambiziosa rimane la digitalizzazione del settore, che sarà il fattore trainante per la trasformazione delle compagnie assicurative. L’applicazione di tecnologie garantirà da un lato una più efficiente gestione del rischio, e dall’altro offrirà ai consumatori coperture assicurative adeguate alle loro esigenze. Un approccio customer oriented sarà prioritario per gli assicuratori che vogliono essere più competitivi sul mercato, considerando l’aumento della concorrenza, che determinerà l’adozione di nuovi modelli e metriche per stipulare prodotti e tariffe più idonee allo scenario attuale. Ricordiamo che nel 2022 abbiamo registrato l’ingresso di 50 nuovi player sul mercato, e nel 2023 ne attendiamo altrettanti.

Quali i problemi da risolvere che ci portiamo dal 2022?

Gli investimenti in startup sono ancora troppo pochi, e le startup stesse non sono un numero sufficiente, soprattutto comparato ad altri mercati europei. Bisogna crescere ancora tanto su questo.

La formazione è scarsa, non basta solo assumere, è importante formare perché il gap di competenze tecnologiche nel settore è ancora profondo e non si può semplicemente “aspettare” un cambio generazionale o che le nuove leve entrino sul mercato. L’evoluzione tecnologica è molto più veloce dei processi di formazione o di reclutamento.

La maggior parte dei consumatori si assicura rivolgendosi ancora a intermediari di fiducia, sintomo di un’offerta digitale non ancora sviluppata, che porta il consumatore a scegliere canali di vendita tradizionali, in mancanza di alternative competitive. I canali digitali di vendita devono rappresentare anche uno strumento chiaro di formazione ed educazione del consumatore-acquirente, che va maggiormente indirizzato ed edotto.

Quali sono le tendenze per l’insurtech 2023? 

  • L’automazione dei processi assicurativi determinerà un’offerta più efficiente e una fidelizzazione dei clienti.
  • L’applicazione di tecnologie di RPA (Robotic Process Automation), ML, analisi dati AI-based e IoT si tradurrà nella realizzazione di prodotti assicurativi personalizzati in base alle esigenze dei consumatori, servizi più adeguati e in una maggiore fidelizzazione dei clienti, in particolare accelerando e migliorando la gestione dei sinistri.
  • L’Embedded Insurance sarà il fattore trainante per la crescita dell’ ecosistema assicurativo, distribuendo polizze attraverso piattaforme e canali di partner non assicurativi per ampliare l’offerta delle soluzioni e migliorare il coinvolgimento dei clienti.
  • L’adozione di piattaforme digitali da parte degli intermediari e delle reti di vendita, insieme all’ampliamento dell’offerta, farà sì che la distribuzione di prodotti assicurativi tramite piattaforme digitali diventerà uno standard in crescita. L’usabilità e l’omnicanalità della distribuzione saranno i fattori chiave.
  • Le nuove tecnologie stanno permetteranno di automatizzare e semplificare il processo di sottoscrizione di polizze assicurative, permettendo alle compagnie assicurative del ramo vita di offrire un’esperienza più efficiente ai propri clienti.
  • Con la diminuzione della redditività di grandi driver tradizionali come polizze RC Auto e Vita, il mercato danni vedrà la crescita di nuovi prodotti, soprattutto in ambito salute e micromobilità, spinti da tecnologie innovative e da customer journey digitali.

E le priorità?

Al di là dell’aumento degli investimenti in Insurtech da un lato, e della crescita del numero di startup, la priorità più grande riguarda l’ambito delle competenze.

È necessario reclutare professionisti, già di alto profilo, specializzati in digital trasformation. Il Report 2022 aveva evidenziato come già oggi il 50% dei profili ricercati non sia mai stato impiegato in azienda, ma assumerà nei prossimi 3 anni un valore strategico nella transizione digitale del settore e sarà fondamentale per rafforzare la competitività dell’intero mercato assicurativo italiano.

Vi è la necessità di rendere il mercato assicurativo più attrattivo per i futuri talenti. Oggi il comparto Insurtech non è la prima scelta per giovani neolaureati o startupper che vogliono esprimere il loro talento nel settore innovativo.

Al tempo stesso bisogna incrementare gli investimenti in formazione, tenere ben a mente che le competenze di cui il settore ha bisogno non vengono esclusivamente dall’esterno delle aziende, ed è per questo che è importante promuovere programmi di formazione interna. Il 73% del campione intervistato nel Report si era detto d’accordo sul fatto che la creazione di competenze tech e digital all’interno dell’organizzazione sia una priorità molto elevata, ma solo il 45% riteneva che la propria organizzazione fosse in linea con l’evoluzione del mercato. Educare dipendenti, top manager e intermediari sulle potenzialità e sulle opportunità offerte dall’innovazione sono strategici per la crescita di tutta la filiera.

Quali i principali ambiti tecnologici in cui agire?

Nel 2023 l’innovazione tecnologica dell’industria assicurativa in Italia avrà una spinta decisiva, per le compagnie assicurative che vogliono restare competitive sul mercato sarà prioritario adottare strumenti di Intelligenza artificiale, Machine Learning, IoT e software di analisi dati per dare nuova linfa vitale alla propria offerta.

I modelli di Embedded Insurance consolideranno gli ecosistemi assicurativi e le partnership con aziende tecnologiche permetteranno di rafforzare le competenze digitali e ampliare il portafoglio prodotti, con soluzioni più efficienti, pensate per soddisfare le esigenze dei clienti e accompagnarli lungo il customer journey.

Quali i progetti e gli obiettivi di Italia Insurtech Association per il 2023?

L’associazione nel tempo si è strutturata sempre di più come un think tank, quindi principalmente ci impegneremo a fornire alla nostra community e all’industry gli strumenti per analizzare, comprendere, affrontare il contesto attuale, insistendo sui temi più urgenti, ovvero investimenti, competenze ed educazione del consumatore.

Lo faremo attraverso ricerche, almeno una al mese, presentate attraverso eventi pubblici sia on line che in presenza; lo faremo attraverso webinar e tavoli di lavoro verticali; lo faremo offrendo pacchetti di formazione studiati ad hoc; lo faremo attraverso un grande evento a Milano il prossimo autunno.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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