Internet of things, come sta crescendo in Italia

Entro il 2020 ci saranno 30 miliardi di oggetti connessi nel mondo. Nel nostro Paese sono 8 milioni, con una crescita del 30%, e valgono 1,15 miliardi di euro. A fare da traino è la smart car

Pubblicato il 16 Lug 2015

Secondo l’Osservatorio Internet of Things, attivo dal 2011 nell’ambito degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, il nostro Paese ha abbracciato senza riserve le opportunità legate allo sviluppo di questo importante settore: sono saliti a 8 milioni gli oggetti connessi tramite reti cellulari (+ 33% rispetto a 2013) e muovono un valore di mercato pari a 1,15 miliardi di euro. Elemento trainante di tutto il settore le smart car, che rappresentano da sole oltre il 50% degli oggetti connessi, registrando nel 2014 un incremento del 55% rispetto al 2013. La gran parte delle soluzioni IoT sfrutta la rete cellulare (gli oggetti sono interconnessi tramite SIM ); fa eccezione il settore degli smart meter elettrici, i contatori intelligenti per la misura dei consumi (elettricità, gas, acqua, calore), ce ne sono 36 milioni installati in Italia.

grafico internet of things - osservatori iot

La crescita del mercato IoT, secondo il rapporto “L’Internet of Things in Italia: stato dell’arte e trend di mercato” dell’Osservatorio, si riscontra in diversi ambiti applicativi, riconducibili alle macro-categorie smart home e smart city. Naturalmente, la crescita del mercato è indotta dall’implementazione di nuovi prodotti e servizi abilitati dalla tecnologia IoT, che vanno a soddisfare le esigenze dell’utente privato così come delle PMI, di grandi aziende, di pubbliche amministrazioni. Si pensi, ad esempio, in ambito smart city alle soluzioni dedicate alla gestione intelligente dell’illuminazione pubblica, del traffico, dei rifiuti o dei parcheggi; alle applicazioni, (a volte semplici app su telefonino), che permettono di monitorare e gestire i consumi energetici domestici e degli impianti fotovoltaici; si pensi ancora agli impianti di video sorveglianza o ai box gps/gprs installati sulle auto perchè oggi sempre più richiesti dalle assicurazioni.

Nell’anno in corso, si stima che gli ambiti “caldi” nello IoT italiano rimarranno Smart Car, Smart Home e Smart City, tutti settori che si stanno consolidando grazie a diversi elementi: lo sviluppo tecnologico che ha oramai raggiunto una fase di forte accelerazione; la competizione che si è aperta tra imprese mature e nuove imprese tech che si è tradotta in spinta all’innovazione nei prodotti e servizi; un cambiamento culturale che vede il singolo individuo così come la pubblica amministrazione sempre più attenta a valori quali la sostenibilità, il risparmio energetico, la vivibilità, la sicurezza e la salute.

Nei prossimi anni questi settori continueranno a crescere, affiancati dallo sviluppo dei “wearable” e dei settori smart factory e smart agricolture.

Il settore wearable, è probabilmente quello che sta mostrando maggiore competizione e relazione tra startup e grandi aziende: secondo il rapporto dell’Osservatorio, tra il 2012 e il 2014 le startup che hanno sviluppato oggetti indossabili sono cresciute in numero del 53% e diversi sono stati anche gli investimenti da parte di grandi player, come Intel che ha recentemente acquisito Basis (smartwatch), o come Reply che ha rilevato il 30% di Xmetrics (dispositivi indossabili per nuotatori) e il 20% di Sensoria (indumenti intelligenti). Reply, tra l’altro, ha dallo scorso anno attivato un ramo della società all’investimento in startup IoT , attraverso un programma che si chiama Breed Reply.

Grafico wearable - internet of things - osservatori iot

Il dinamismo del mercato italiano IoT (Internet of Things) segue quanto succede a livello globale dove i numeri ci dicono che, in effetti, ancora non abbiamo visto nulla del potenziale che la tecnologia degli oggetti connessi è in grado di liberare nei prossimi anni in termini di business, servizi, mobilità, salute, stili di vita, consumi, ambiente.

Secondo quanto stimato da IDC, globalmente il mercato IoT varrà entro il 2020 oltre 1,7 trilioni di dollari (contro i 650 miliardi circa attuali); gli oggetti connessi saranno circa 30 miliardi.

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