CB Insights, 54 startup che spingono l’economia on-demand

Il nuovo modello economico ha già raccolto negli Stati Uniti quasi 10miliardi di dollari. Dietro le imprese più note c’è una lunga lista di società B2B. Un report e un sito per sapere di più sul capitalismo delle piattaforme

Pubblicato il 11 Mar 2016

L’economia on-demand, termine con cui si indica il nuovo capitalismo digitale basato sul web e sulla condivisione, ha raccolto negli Stati Uniti oltre 9.4 miliardi di dollari dal 2010 a oggi. Stiamo parlando di società come Uber, Lyft, Airbnb, Blue Apron, Handy, WeWork, Postmates, Instacart, per citare alcune delle più conosciute e altre in forte crescita negli States.

Ma l’economia on-demand è fatta anche di startup che lavorano dietro le quinte, nel B2B, poichè forniscono soluzioni, tecnologie, infrastrutture alle società in primo piano.

C’è un detto americano riferito all’epoca della corsa all’oro che recita pressapoco “puoi scavare per cercare l’oro o puoi vendere pale e picconi”. CB Insights richiamando questa metafora definisce startup “Pickaxes And Shovels” (pale e picconi), quelle che fanno il lavoro pesante per rendere di fatto possibile l’economia on-demand. E ha stilato una lista di 54 startup di questo tipo, molte delle quali si rivolgono proprio al settore assicurativo.

Per esempio Metromile, Stride Health, Slice, SafeShare, Y-Risk, Bunker.

Leggi qui l’articolo e la lista completa delle startup che spingono l’economia on-demand.

Per approfondire il tema dell’economia on-demand puoi anche scaricare gratuitamente The on-demand report di CB Insights e consultare il sito “The on-demand economy“.

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