Cinque startup insurtech a impatto sociale

La tecnologia da sola non basta. L’innovazione oggi va di pari passo con il ‘positive social impact’, ovvero il positivo impatto sulla società di prodotti, servizi, modelli di business. Come dimostrano queste 5 imprese internazionali che operano in ambito assicurativo

Pubblicato il 02 Nov 2018

Non solo business. Tra i nuovi trend che attirano sempre più startup c’è il social impact: aumentano le imprese che nascono con lo scopo di introdurre innovazione sociale, cioè, come spiegato in questo articolo,  una nuova soluzione a un problema sociale più efficace, efficiente, sostenibile o giusta rispetto alle soluzioni esistenti e per la quale il valore creato è principalmente attribuito alla società nel suo insieme piuttosto che ai privati’.

Un settore in crescita : se in Italia il 50% degli incubatori ha dichiarato di supportare startup a forte impatto sociale, nel resto del mondo questo mercato cresce grazie anche a iniziative istituzionali (WEFGSGOECD) che accrescono la sensibilità di aziende private e fondi d’investimento a supporto delle imprese a vocazione sociale emergenti.

Il settore attira anche le startup insurtech, le cui soluzioni sono sempre più orientate a creare prodotti o servizi o modelli innovativi capaci di incontrare bisogni sociali, generare sviluppo economico e positive impact innovation.

Lo dimostrano queste cinque startup insurtech a impatto sociale: ecco che cosa fanno e che cosa hanno in mente.

Worldcover – Startup newyorchese con sedi in Olanda e in Ghana, WorldCover consente ai propri investitori di utilizzare i fondi per investimenti assicurativi in Africa, ricevendo in cambio una percentuale dei premi pagati dai contadini africani. I quali, a loro volta, sono assicurati contro la perdita del raccolto per disastri naturali o a causa di condizioni ambientali estremamente negative.

 https://www.worldcovr.com

88InsurTech – Startup brasiliana, è stata selezionata dall’Unicef come una delle startup insurtech che hanno la potenzialità di trasmettere il proprio impatto sociale a livello globale. Questa startup di San Paolo applica al settore assicurativo soluzioni blockchain, contratti intelligenti basati su rete Ethereum e micropagamenti con Stellar. La novità sta nel fatto che la piattaforma di 88InsurTech, oltre a consentire il pagamento in criptovaluta, utilizza parte dei premi incassati per acquistare miroassicurazioni per chi non può permettersele, utilizzando la sicurezza della blockchain per dimostrare l’effettiva donazione.

https://88insurtech.io

Kakau – Altra startup insurtech brasiliana, è stata fondata nel 2016 e utilizza big data e intelligenza artificiale per offrire prodotti assicurativi economici e personalizzati ai clienti. L’obiettivo dell’azienda, secondo il cofondatore Henrique Volpi, è quello di trasformare l’assicurazione in uno strumento di inclusione finanziaria e sociale. Kakau, inoltre, grazie alla partnership con Tech Para Mi Pais (una ONG latinoamericana che costruisce abitazioni di emergenza per i senzatetto e promuove programmi di edilizia abitativa sociale), è impegnata a ottenere un grande impatto sociale con la propria attività.

https://www.kakau.co/

BIMA – È una startup svedese che vende micropolizze nei Paesi in via di sviluppo a persone che non hanno mai avuto un’assicurazione prima, facilitando l’inclusione finanziaria e, tramite questa, l’accesso a servizi sanitari per milioni di persone. L’impatto sociale è evidente. La società ha già oltre 24 milioni di clienti nei mercati di Asia, Africa e America latina, circa 575mila nuovi clienti al mese; è presente in 14 Paesi tra cui alcuni dei più poveri del mondo, come Ghana, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan.

http://www.bimamobile.com/

Lemonade – È la prima Benefit Corporation insurance certificata. Fondata a New York, funziona così: attraverso una tecnologia basata su machine learning e chatbot, Lemonade chiede ai clienti di nominare un ente di beneficenza quando acquistano una polizza. Poi, i premi di persone che scelgono la stessa “buona causa”, sono raggruppati e vanno a costituire un unico fondo a copertura dei sinistri. A fine anno, i soldi che non sono stati utilizzati per i sinistri, sono devoluti da Lemonade alla causa prescelta da quel gruppo. “Sapere che ogni dollaro che ci viene negato in un reclamo è un dollaro di più per il nostro assicuratore, tira fuori il peggio in tutti noi. Così abbiamo architettato Lemonade per evitare conflitti di interesse. Prendiamo un forfait del 20%, e diamo i soldi non reclamati a cause che stanno a cuore dei nostri assicurati”, dice Dan Ariely Chief Behavioural Officer di Lemonde.  Di Lemonade abbiamo parlato anche qui. 

https://www.lemonade.com/

La Call di BNP Paribas Cardif dedicata alla Positive Impact Innovation

Non è un caso, vista la crescita del settore, che la quinta edizione di Open-F@b Call4Ideas, call lanciata da BNP Paribas Cardif, sia dedicata proprio alla Positive Impact Innovation. L’obiettivo della call, aperta fino al 22 ottobre, è raccogliere proposte, soluzioni e idee che abbiano un impatto positivo sulle persone e sulla società nel suo complesso.

L’edizione 2018 della Call4Ideas promossa da BNP Paribas Cardif in collaborazione con InsuranceUp si rivolge quindi a start-up, scale-up e imprese innovative, imprenditori, giovani studenti e a chiunque proponga un’idea innovativa o una soluzione che possa incidere positivamente sui cittadini, sulle famiglie e sulla società.

Nel dettaglio, gli ambiti di interesse sono i seguenti:

  • la tutela della salute delle persone per migliorare e semplificarne lo stile di vita
  • l’educazione alla gestione del rischio attraverso tecnologie all’avanguardia che aiutino a conoscere meglio i rischi finanziari
  • il supporto al welfare aziendale per contribuire a migliorare la vita dei dipendenti
  • la protezione della persona e del suo benessere per aiutarla a sentirsi più sicura e proiettata verso un futuro migliore
  • lo sviluppo di un’economia etica e sostenibile con attenzione alla protezione della persona, attraverso soluzioni che contribuiscano a migliorare la sua vita e la sua integrazione nella società
  • la condivisione delle risorse per la mobilità a basso impatto energetico e ambientale e lo sviluppo di una città smart sempre più connessa, costruita a misura d’uomo
  • la protezione dei soggetti più «indifesi» ed esposti ai pericoli come bimbi, donne, e anziani

Qui tutti i dettagli e il regolamento per partecipare.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati