Da 10mila a 100mila clienti: cosa farà Yolo con 5 milioni di euro

La startup italiana dell’insurtech ha ottenuto un investimento da 5 milioni di euro: vuole rafforzare la sua tecnologia, consolidare il mercato italiano, avviare l’internazionalizzazione. Simone Ranucci Brandimarte, co-fondatore e Presidente di Yolo “L’innovazione ha un solo lato negativo: costa”

Pubblicato il 29 Gen 2019

Donatella Cambosu

Redattore

Simone Ranucci Brandimarte, co-founder e presidente di Yolo

L’insurtech è giovane. Fino a 1-2 anni fa fondamentalmente il digitale nel settore assicurativo consisteva nell’acquisto di una polizza auto attraverso i comparatori di prezzo. Con l’arrivo dell’insurtech i consumatori non solo possono comprare online, ma possono comprare l’assicurazione in linea con il proprio profilo, che siano instant , che siano micro a livello di punto pricing, che siano pay per use, che siano non solo riferite al mondo auto, ma anche al mondo danni, persona, casa, infortuni, travel. In questo ambito si inserisce Yolo che è sostanzialmente un first mover in ambito insurtech, sia per quanto riguarda la fornitura di assicurazioni on-demand al consumatore, sia per l’enabling di terze parti.” Così Simone Ranucci Brandimarte, co-fondatore e Presidente di Yolo, descrive cosa e in quale contesto opera la startup innovativa. Anzi, oramai PMI innovativa: un cambio di status che è arrivato velocemente per questa società insurtech che si è imposta per la sua qualità tecnologica, il modello di business, la capacità dei fondatori di individuare soluzioni digitali, mercati, partner.

E che l’hanno portata ad ottenere due investimenti,  nel 2017 e nel 2018,  per quasi due milioni di euro e da ultimo al round appena annunciato: 5 milioni di euro che arrivano da Gruppo Intesa Sanpaolo (attraverso Neva Finventures, il Corporate Venture Capital del gruppo), in qualità di lead investor, Barcamper Ventures (Primomiglio SGR), Net Insurance e Miro Ventures.

Obiettivo è naturalmente crescere, allocando risorse in tre fondamentali direzioni:  sviluppo della tecnologia in primis, funzionali a consolidamento del mercato italiano e sviluppo internazionale.

“Nel primo anno di attività Yolo ha rilevato un importante riscontro dal mercato superando 10mila clienti unici – spiega ancora Simone Ranucci Brandimarte – e punta ora a raggiungere il prossimo anno i 100mila clienti. La crescita sarà significativa, ma vediamo un riscontro rilevante sia da parte del consumatore digitale che è pronto per le offerte di polizze on-demand, sia da parte dei distributori (banche, telco, e commerce e community che sono tutti pronti a vendere).  Ma soprattutto da parte delle Compagnie che sono sempre più desiderose di innovare la propria offerta sia in termini di canale, quello digitale, ma anche in termini di offerta, ovvero prodotti nuovi. A livello di obiettivi noi riteniamo di aver avuto successo nel corso del 2018 in linea con le nostre aspettative sul mercato italiano, proseguiremo nel 2019 nel consolidare il mercato nazionale, ma stiamo iniziando con lo sviluppo all’estero”.

Yolo è una società giovane, ma già in profitto, ci spiega Brandimarte, è diventata una PMI innovativa, ma per crescere velocemente i fondi di investimento sono sempre necessari. Per Yolo questi 5 milioni sono solo l’inizio di un percorso per scalare a livello internazionale.

Nella foto i due fondatori: Simone Ranucci Brandimarte, Presidente e Gianluca De Cobelli, attuale Ceo

“L’innovazione ha come lato positivo il fatto che hai la sensazione di creare qualcosa di nuovo per i clienti e per i partner; come lato negativo che costa. Sostanzialmente, sono richiesti tanti fondi. E quando hai un business prevalentemente italiano le tue controparti tendono a essere italiane. Quando in una prossima fase riusciremo a bilanciare i nostri revenue stream su più Paesi allora saremo appetibili anche per i fondi internazionali, ed è una necessità: un’azienda in questo settore per competere deve essere internazionale”.

Un ultima curiosità: come vede Yolo il panorama insurtech italiano? Quali sono i suoi concorrenti? 

“Le assicurazioni sono una delle industrie più grandi al mondo, è rappresentata da centinai di player internazionali, in ogni paese ce n’è qualche decina, e sono tutti desiderosi di innovare. Il mercato dei consumatori effettivi e potenziali è vasto, vastissimo, e in molti casi come l’Italia sotto-assicurato. Non mi preoccupo particolarmente del fattore competitivo. Detto questo, in Italia fino a ora non abbiamo ’sofferto’ competizione: posso contare un massimo di 5 player insurtech che ritengo validi, mentre in Spagna (un mercato che ci assomiglia e in cui stiamo sondando il terreno per entrare) ci sono almeno 75 startup insurtech. Attenzione però a quello che succederà prossimamente: arriveranno nuovi player e arriveranno anche dall’estero. Quello che secondo me succederà è che nel pullulare delle iniziative io vedo il consolidamento, tutti questi player si metteranno insieme, e non si parlerà più di chi corre più veloce ma di chi aggrega più velocemente, io spero che Yolo potrà essere un aggregatore”.

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Donatella Cambosu
Redattore

Scrive di tecnologie, startup e innovazione da oltre 15 anni. Dal 2015 collabora con il Gruppo Digital360, in particolare con le testate Startupbusiness, University2Business, EconomyUp. Collabora con InsuranceUp sin dal lancio del portale avvenuto nel 2015 e ha maturato un'ampia esperienza in ambito insurtech.

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