Driver2Home, un autista quando serve

La startup nasce da un’esigenza diffusa fra i giovani: trovare qualcuno che guidi l’auto dopo una serata in allegria. Il servizio, in sperimentazione a Milano, sarà lanciato in settembre

Pubblicato il 30 Lug 2015

Driver2Home è l’Uber degli autisti senza auto. Cioè, è un’applicazione che permette di rintracciare una persona che guidi l’auto al posto nostro in circostanze particolari. La situazione tipica è quella in cui si esce, ci si diverte, si beve qualche drink e poi …bisogna tornare a casa. Si potrebbe prendere un taxi, ma ci rimane il problema di dover tornare a prendere l’auto.

E se qualcuno guidasse al posto nostro?

L’operazione diventa possibile grazie a un’applicazione che è già stata sperimentata in altri contesti internazionali dove funziona molto bene, come racconta uno dei fondatori e Ceo, Alessandro Zaccaria.

“Durante la primavera del 2013, mi trovavo in Sud Corea per un Exchange Program organizzato dal Politecnico di Milano. Una sera gli amici coreani mi portano nei luoghi più conosciuti della movida di Seoul e la serata prende una piega movimentata. A fine serata nessuno dei componenti del gruppo si dimostra minimamente in grado di poter guidare, eppure nessuno sembra preoccuparsi della situazione, tranne me. La serata verte al termine e il proprietario dell’unica auto chiama qualcuno al telefono pronunciando parole ovviamente incomprensibili ad un orecchio europeo. Poco dopo, si presenta un nuovo ragazzo coreano che saluta il suo amico, prende le chiavi della sua macchina e si mette al volante pronto a guidare. Salgono tutti in macchina e vengono riportati a casa. All’arrivo a destinazione, il ragazzo, che credevo fino a quel momento amico di amici, si fa pagare 16 $ e si dilegua…” . Da qui l’idea di sperimentare questo tipo di attività anche in Italia.

Driver2Home è una delle startup che lo scorso anno hanno vinto il contest Open F@b, (è arrivata seconda ) e che hanno cominciato a collaborare con BNP Paribas Cardif e il Polihub per lo sviluppo del progetto.

Attualmente è ancora in una fase di sperimentazione, è stato attivato solo su Milano e provincia, funziona solo su prenotazione 24 ore prima (quindi non ancora in tempo reale quando ci serve) e non gestisce pagamenti. Per il lancio dell’applicazione completa si parla del prossimo settembre.

“Driver2Home è una piattaforma che garantisce un servizio di supporto e assistenza alla persona.- spiega Alessandro Zaccaria – Al momento il sevizio sviluppato è focalizzato sulla prevenzione alla guida in stato di stanchezza ed ebbrezza, assicurando un autista sostitutivo. Servizio già disponibile su prenotazione dal nostro sito internet; da settembre verrà rilasciata l’applicazione mobile, che abiliterà il servizio su chiamata istantanea al momento del bisogno”.

Rispetto al mondo assicurativo, l’obiettivo di Driver2Home è quello di divenire uno dei servizi aggiuntivi offerti direttamente dalle compagnie al momento stesso della stipula della polizza RCA. Un servizio innovativo che effettivamente potrebbe rispondere a un problema sociale molto sentito, ovvero la guida in stato di ebbrezza.

storyboard driver2home

Rendere semplice rintracciare un autista sostitutivo che assuma la guida dell’auto del cliente per riportarlo a casa, è una soluzione che fa leva sulla tecnologia e filosofia peer-to-peer. che può incontrare i favori del cliente finale attraverso l’app mobile (in stile Uber), ma anche i favori delle assicurazioni che possono offrire un servizio evoluto, quindi innovare e differenziarsi.

La startup, che ha un team giovane e molto motivato, guarda intanto già al futuro, a quando per esempio con l’arrivo delle driverless car, gli autisti diventeranno figure obsolete.

“Al momento siamo focalizzati sull’autista sostitutivo, ma noi vogliamo offrire servizi di assistenza e supporto alla persona in differenti condizioni e contesti. Per esempio, Driver2Home si sta già ampliando come servizio di accompagnamento per le persone non vedenti ed ipovedenti, grazie alla collaborazione con associazioni direttamente coinvolte nel tema.” conclude Alessandro Zaccaria.

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