Ethos, l’insurtech che semplifica le polizze sulla vita (e vale 3 miliardi di dollari)

Nato a San Francisco nel 2016, Ethos vuole semplificare i tanti processi legati alle polizze sulla vita. Ad oggi ha raccolto più di 400 milioni di dollari, e vale 3 miliardi

Pubblicato il 30 Lug 2021

La valutazione dell’unicorno insurtech americano Ethos sfiora i 3 miliardi di dollari: dopo la chiusura di un round di investimenti da 100 milioni di dollari lo scorso 21 luglio, il valore della startup è infatti stato stimato in 2,7 miliardi.

Nata a San Francisco (California) nel 2016, la startup insurtech vuole semplificare i tanti processi legati alle polizze sulla vita, note proprio per la loro complessità dietro cui spesso si celano costi nascosti per i clienti.

Il punto di forza di Ethos sta nella sostituzione dei documenti e degli esami medici preventivi, necessari per sottoscrivere le polizze tradizionali, con questionari compilabili rapidamente online. Vediamo meglio come funzionano i servizi della startup.

Ethos: procedure snellite e polizze più intuitive

Ethos nasce a San Francisco, uno dei principali centri di innovazione della California e di tutti gli Stati Uniti, nel 2016. È stata fondata da Lingke Wang, oggi responsabile della tecnologia (CTO) e l’attuale CEO Peter Collis.

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L’obiettivo di base è chiaro e immediato: eliminare tutte le procedure inutili che caratterizzano l’attivazione e la gestione delle polizze sulla vita negli Stati Uniti, snellire i processi e assicurare trasparenza e semplicità d’uso per gli utenti.

Ethos infatti sostituisce gli impegnativi esami preliminari normalmente richiesti con questionari e autocertificazioni. Sul sito della startup è possibile ottenere preventivi personalizzati in pochi secondi e sottoscrivere una copertura assicurativa nel giro di un solo giorno.

Le polizze di Ethos – completamente digitalizzate e disponibili in 49 Stati americani su 50 – sono nate per adattarsi alle necessità individuali di ogni cliente: per questo coprono diverse evenienze, dal mutuo alle rate dell’università, fino anche alle difficoltà derivanti dalla perdita del posto di lavoro.

Con i suoi servizi flessibili e innovativi l’insurtech punta ad allargare la platea di potenziali clienti per il settore delle polizze sulla vita, ampliando il mercato a famiglie e individui in tutte le fasce di reddito. Secondo TechCrunch nella prima metà del 2021 il 40% dei clienti di Ethos aveva meno di 40 anni, e sempre il 40% riportava entrate lorde per meno di 60,000 dollari. Le cinque occupazioni più gettonate erano casalinga, agente assicurativo, imprenditore, professore e infermiere.

Ethos non sottoscrive personalmente le proprie polizze ma si affida a colossi del settore, come Legal & General America, AAA Life, TruStage e Ameritas Life Insurance Corp.

400 milioni raccolti, ancora nessun profitto

Nei suoi sei anni di attività la startup californiana ha raccolto più di 400 milioni di dollari in sei round di investimenti. L’ultimo, di Serie D, è stato chiuso lo scorso 21 luglio per 100 milioni di dollari, ma il più ingente rimane quello da 200 milioni chiuso pochi mesi prima, a maggio.

Il CEO Peter Collis ha chiarito che la startup non ha ancora generato profitti.

Eppure la crescita della startup, già oggi valutata per quasi 3 miliardi di dollari, non accenna a rallentare. Secondo TechCrunch nel corso degli ultimi 12 mesi Ethos ha visto crescere del 500% sia le sue entrate che il numero di clienti, e nel 2021 punta a erogare assicurazioni sulla vita per un valore complessivo di 20 miliardi di dollari.

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