Intelligenza artificiale, cosi una startup la usa per il “concierge assicurativo”

Brolly, fondata da un ex manager di Aviva, attraverso un app offre un servizio di consulenza, gestione e acquisto. Ha già ricevuto investimenti per oltre 13 milioni di dollari. Ecco come funziona

Pubblicato il 03 Mar 2017

“Ho lasciato una compagnia assicurativa per fondare una compagnia assicurativa”. Così, in diverse occasioni ha detto di sè Phoebe Hugh (segnalata da Forbes tra le 10 imprenditrici londinesi sotto i 30 anni emergenti), co-founder insieme a Chris Wessels, di Brolly, insurtech britannica che in unico round d’investimento e da un unico investitore ( Entrepreneur First) ha raccolto lo scorso settembre oltre 13 milioni di dollari.

La caratteristica di Brolly è di offrire un servizio a tutto tondo, che definiscono di “concierge assicurativa” , che si compone di 3 elementi:

Brolly Advisor, lo strumento principe basato su intelligenza artificiale, che arriva a capire le esigenze assicurative dell’utente, che gli indica se è sotto-assicurato o eccessivamente assicurato, se vi sono tra le sue polizze delle ridondanze, e mette in evidenza tutti i prodotti assicurativi personali che gli potrebbero ancora essere utili. E’ un robo-advisor che sostituisce il broker in carne e ossa tradizionale.

Brolly Locker è invece il “deposito” virtuale in cui memorizzare tutte le polizze, anche di diverse compagnie, che l’utente possiede. Tutti i contratti, le scadenze, i premi, i numeri di telefono sono sempre a disposizione per i bisogni dell’utente. E quando si acquista una nuova polizza attraverso Brolly shop, essi sarà memorizzata nel Brolly Locker immediatamente.

Brolly shop, non ancora attivo ma lo sarà entro il 2017, permetterà di acquistare una copertura assicurativa in pochi secondi.

“Brolly è stato pensato per la generazione dello smartphone, che desidera un’esperienza utente veloce e senza disagi. – afferma la società nel proprio sito – In un mondo dove Uber, Airbnb, WhatsApp e Google stabiliscono lo standard, i clienti richiedono lo stesso livello di facilità e semplicità da qualunque altra cosa, assicurazione compresa”.

In sostanza, ciò che fa Brolly è ridefinire l’intera esperienza utente dal momento dalla fase di pre-acquisto, all’acquisto, alla gestione. Non si occupa della gestione claim.

Il servizio è in qualche modo rivolto anche portare ordine nel caos “assicurativo” che può vivere, anche con frustrazione il cliente: come suggerisce la fondatrice in questo articolo, prima dell’era digitale per i bisogni assicurativi delle persone c’era solo una scelta, cioè rivolgersi a un broker. Che di fatto gestiva tutto. Con la digitalizzazione, e sopratutto con la digitalizzazione un po’ a metà in cui siamo immersi ora (per lo meno in ambito insurance), le persone si ritrovano ad avere diverse polizze, ottenute attraverso diversi canali, alcuni digitali, altri fisici, tutto è molto frammentato e complicato da gestire.

“La gestione delle polizze assicurative è diventata fatalmente frammentata, e non esiste un portafoglio visuale. Tutto passa attraverso la posta elettronica o la carta o un portale on-line, tra i quali non c’è punto di contatto” ha detto Hugh.

“Il più grande problema che deriva da questo è l’inerzia, così si finisce per non gestire le cose, per pagare il doppio, e non si sarà premiati per la fedeltà, ma rimproverati (ndr. per un ritardo, per esempio). Questo è il mercato oggi e quello che vogliamo fare con Brolly è dare una soluzione”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articolo 1 di 2