Luko raccoglie €50 milioni: come funziona l’insurtech che punta sull’etica

Luko sfrutta la tecnologia per rivoluzionare il settore delle assicurazioni casa, ma non solo. Sulla scia di Lemonade ha ideato un modello di giveback che destina una parte dei premi a scopi benefici

Pubblicato il 18 Dic 2020

Avvicinare il mondo assicurativo a quello dell’impegno sociale: è questa l’idea vincente messa in pratica dalla startup parigina Luko, che punta a digitalizzare il mondo delle assicurazioni per la casa.

Pochi giorni fa Luko ha raccolto €50 milioni in un round di investimenti di Serie B chiuso in appena due settimane e guidato da EQT Ventures, a cui hanno partecipato anche Assaf Wand, Ceo e co-founder dell’unicorno Hippo Insurance, e il Ceo di Zalando Robert Gentz.

Un risultato estremamente positivo se consideriamo che nel round di Serie A, conclusosi a novembre 2019, la startup aveva raccolto €20 milioni.

L’innovazione nel mondo delle polizze casa

Fondata a Parigi nel 2018, Luko sfrutta la tecnologia per rivoluzionare il settore delle assicurazioni pensate per proprietari o affittuari di immobili residenziali. Per sottoscrivere le polizze, in particolare, l’insurtech ha attivato partnership con colossi come Munich Re e Swiss Re.

Le polizze di Luko possono essere attivate online in pochi minuti e si adattano alle necessità individuali degli utenti tramite diverse funzioni personalizzabili: accedendo alla piattaforma digitale è infatti possibile aggiungere un beneficiario, modificare i servizi o scaricare moduli e certificazioni in ogni momento.

Grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia sviluppata, la compagnia è inoltre in grado di accorciare i tempi normalmente necessari per pagare le compensazioni e rispondere alle richieste degli utenti, rendendo il processo fino a due volte più rapido.

In più, Luko offre anche un servizio di riparazioni grazie al quale, in seguito a un problema nella propria abitazione, gli utenti possono contattare immediatamente un professionista che aiuti a riparare i danni subìti.

La startup – che al momento conta più di 100 mila utenti – sta anche lavorando a una serie di sensori e altri dispositivi fisici volti a proteggere le abitazioni dei clienti dal rischio di allagamento, incendio o furto, e ha intenzione di iniziare a distribuirli a partire dal prossimo anno.

Il programma Giveback

Il concept portante di Luko è però il suo programma Giveback. Sul totale dei premi incassati ogni anno, Luko utilizza il 30% per finanziare i costi operativi della compagnia e il restante 70% per pagare le compensazioni dei clienti. Se alla fine dell’anno rimangono fondi non utilizzati, questi verranno donati a organizzazioni di beneficenza scelte direttamente dagli utenti.

Nel 2020, ad esempio, Luko ha donato €4.000 a Terre & Humanisme e Emmaüs Défi, associazioni impegnate rispettivamente nel sostegno all’agricoltura ecosostenibile e ad aiutare i meno fortunati attraverso il riciclo di oggetti usati. La compagnia ha anche deciso di donare ulteriori €4.000 all’operazione “Tutti uniti contro il virus”, per aiutare gli ospedali e i centri di ricerca nella lotta contro la pandemia di Covid-19.

“Per noi, il programma Giveback è l’occasione per provare che un modello trasparente può funzionare anche nel nostro settore, il quale viene spesso criticato per l’opacità dei benefici che genera” ha detto il Ceo Raphaël Vullierme. “Fin dalla nostra fondazione vogliamo dimostrare che un altro modo di fare assicurazioni è possibile, e che questo può anche avere un impatto sociale positivo. Invitiamo i nostri colleghi a fare lo stesso”.

I programmi per il futuro

Nel prossimo futuro Luko punta a esportare i propri servizi al di fuori della Francia. Una prima fase di espansione a livello europeo era già prevista per il 2020, ma la pandemia di coronavirus ha costretto l’insurtech a posticipare tutto al prossimo anno.

Ora, i €50 milioni appena raccolti daranno un’ulteriore spinta ai progetti dell’azienda, che sul suo blog spiega: “Vogliamo offrire nuovi prodotti e servizi, sviluppare la nostra offerta per la cura della casa, e spostarci in un altro Paesi europeo”.

Altri elementi fondamentali per i prossimi passi della startup saranno il lancio dei sensori per la casa e l’ampliamento del team, attualmente composto da 85 persone.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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Laura Loguercio

Lavoro nel desk video di un'agenzia stampa a Milano. Primo ho studiato Filosofia, poi ho scoperto il mondo del digitale. Scrivo di società, ma con un occhio per l’innovazione.

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