Presto un unicorno insurtech in Corea? Perchè Carrot ha raccolto 250 milioni

Pioniera coreana delle polizze auto full digital, Carrot General Insurance si è aggiudicata un megaround che ha spinto la sua valutazione a 850 milioni. Ora punta all’IPO nel 2025.

Pubblicato il 15 Set 2022

Da Seul, in Corea del Sud, una nuova startup si prepara ad entrare nell’ambito club degli unicorni insurtech. Si tratta di Carrot General Insurance, compagnia di polizze auto digitalizzate che di recente si è assicurata finanziamenti per 250 milioni di dollari, pari a 300 miliardi di won sudcoreani, con un’operazione guidata dalla private equity firm Affirma Capital.

La sua offerta distintiva: polizze auto full digital – è la prima in Corea a proporre questo servizio, con una formula Pay-As-You-Drive. Ecco come funzionano i suoi servizi.

Carrot, la pioniera coreana delle polizze auto digitalizzate

Carrot General Insurance nasce a Seul nel 2019 con l’obiettivo di rivoluzionare il settore assicurativo grazie all’uso della tecnologia: non a caso, Carrot è stata la prima compagnia assicurativa completamente digitale della Corea del Sud attiva al di fuori del segmento delle polizze vita.

La startup offre infatti polizze auto flessibili e pensate per diverse tipologie di clienti, dai singoli individui alle famiglie e le imprese. Di recente, Carrot si è specializzata anche nel settore Pay-As-How-You-Drive, che determina il valore dei premi in base ai comportamenti di guida dei clienti tramite una serie di sensori e sistemi avanzati di analisi dei dati.

Carrot vanta attualmente oltre 200 partnership nazionali e internazionali, tra cui anche una collaborazione con il dipartimento del governo sudcoreano che monitora la viabilità autostradale e i flussi di traffico.

Gli investimenti raccolti

In tre anni di attività, Carrot General Insurance ha raccolto investimenti per oltre 300 milioni di dollari in due round principali, il primo dei quali chiuso a luglio 2021 per 90 milioni di dollari (100 miliardi di won).

L’ultimo, ingente round di investimenti è stato chiuso l’8 settembre per il valore di 300 miliardi di won sudcoreani, pari a 250 milioni di dollari. L’operazione, guidata dalla private equity Affirma Capital, si articola in due fasi: con un primo round, già concluso, Carrot ha raccolto 145 milioni di dollari, mentre i restanti 105 milioni saranno raccolti nel corso dell’ultimo trimestre del 2022.

Grazie anche all’iniezione di capitali, la valutazione della startup ha raggiunto gli 850 milioni di dollari e Carrot si prepara quindi a diventare il primo unicorno insurtech sudcoreano. Il termine raggruppa le compagnie la cui valutazione è pari o superiore al miliardo, la maggior parte delle quali oggi sono americane o europee.

Carrot, i piani futuri: in Borsa nel 2025

La compagnia intende sfruttare i nuovi fondi per accelerare la crescita tecnologica e l’espansione del portfolio, coltivando intanto attività di innovazione esterne. Sul medio termine, i suoi obiettivi sono chiari: Carrot punta a raggiungere il break-even nel 2024 ed entrare in Borsa nel 2025.

“Sono contento di accogliere i nostri investitori e ringrazio coloro che avevano già scelto di sostenerci. Il nostro focus sarà ora sull’implementazione della metodologia agile e sull’innovazione continua, che ci aiuterà ad accelerare lo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie per trasportarci nel futuro del mondo assicurativo”, ha dichiarato Richard Moon, CEO di Carrot, commentando il nuovo round.

Investimento da record?

Nonostante la cifra da capogiro, i 250 milioni di dollari raccolti da Carrot non rappresentano un record per il mondo insurtech. A giugno 2021 infatti l’insurtech tedesca Wefox, attiva nel settore della mobilità, ha chiuso un round di Serie C da 650 milioni di dollari. A luglio 2022, Wefox ha raddoppiato il successo raccogliendo altri 400 milioni e raggiungendo così una valutazione da 4,5 miliardi di dollari.

In passato, anche altre compagnie insurtech hanno superato la soglia dei 250 milioni: tra gli altri è il caso di Lemonade, con 300 milioni di dollari raccolti nel 2019, mentre a novembre 2020 Hippo ha raccolto 350 milioni.

Si tratta comunque di un round notevole per il settore, specialmente per una realtà al di fuori della sfera USA-Europa.

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