Sul mobile viaggiano le micro-polizze, grazie a questa startup

Più assicurazioni per tutti, anche per quelli che difficilmente se le possono permettere: è il progetto di Democrance, insurtech fondata da un italiano a Dubai che ha recentemente ottenuto un significativo investimento da 800mila dollari

Pubblicato il 11 Dic 2017

Quella assicurativa è un’industria che vale circa 4,5 trilioni di dollari, eppure l’indice di penetrazione dell’insurance a livello mondiale è poco più del 6%. Ciò rappresenta la misura di quanto contribuisca all’economia mondiale. Trattandosi di una media, non è un dato positivo, infatti come è anche facile immaginare, potersi assicurare è anche un privilegio che non tutti possono permettersi, specalmente coloro che ne avrebbero più bisogno. Fino a oggi l’industria assicurativa non è stata democratica. Nei paesi a basso reddito è sempre stato per le Compagnie poco redditizio entrare, per gli elevati costi di una rete distributiva tradizionale (rispetto al potenziale guadagno). Ma, grazie alle tecnologie che abilitano nuovi modelli di business, le cose possono trasformarsi radicalmente. In particolare, anche la tecnologia mobile, il cui tasso di penetrazione è altissimo, rappresenta un ‘cavallo di Troia’ per raggiungere fette della popolazione poco considerate con proposte realistiche per le loro tasche.

Abbiamo già parlato della svedese BIMA, una delle realtà insurtech più finanziate al mondo, che ha portato nei paesi emergenti in Africa, Asia e Sud America un modello di micropolizze realizzate in collaborazione con compagnie e operatori di telecomunicazioni.

Democrance ha concepito un modello molto simile, pensando prima di tutto alla popolazione dell’area MENA, in cui solo l’1% della popolazione a basso reddito riesce ad accedere a microassicurazioni. Democrance si è posta l’obiettivo di fornire l’accesso all’assicurazione vita di base e all’assicurazione sanitaria a 15 milioni di persone entro il 2020, un segmento di popolazione in cui la maggioranza non è mai stato assicurato prima.

Come lo fa?

Democrance ha creato una piattaforma digitale che riunisce due settori chiave: le Compagnie di assicurazione e di telecomunicazione.

Michele Grosso, co-fondatore e CEO di Democrance (italiano, esperienza manageriale in importanti Compagnie), ha dichiarato: “Siamo entusiasti di implementare la tecnologia rivoluzionaria attraverso un modello di impresa sociale e fornire così una copertura assicurativa a persone che ne hanno davvero bisogno, ma devono attualmente affrontare numerosi ostacoli per poterla avere. Democrance è la prima piattaforma tecnologica assicurativa regionale del suo genere e questo importante primo investimento ci consentirà di sviluppare ulteriormente la nostra tecnologia e crescere.”

La tecnologia Democrance è in definitiva B2B: l’utilizzo della piattaforma è destinato da un lato alle Compagnie assicurative, dall’altro agli operatori telefonici, che con una Sim arrivano ovunque, anche noi posti più sperduti e più poveri. L’utente finale è raggiunto dalle Compagnie tramite l’operatore telefonico.

Così descrive il progetto Michele Grosso a Entrepreneur : “Gli utenti finali hanno solo bisogno del loro telefono cellulare per essere assicurati, pagare l’assicurazione e usare le loro polizze. La nostra tecnologia aiuta anche le Compagnie assicurative a gestire un numero elevato di polizze a basso costo automatizzando l’intera catena del valore, non sarebbero in grado di farlo con i loro attuali processi manuali e operativi. “

In pratica, la piattaforma aiuta anche le assicurazioni che sono rimaste più indietro nella digital transformation ad accelerare il processo perchè la piattaforma, ha detto il fondatore, non ha bisogno di alcuna integrazione complessa con i sistemi esistenti ma porta le proposte assicurative ad una popolazione di consumatori completamente trascurata.

Tra gli investitori che credono in questo progetto e che lo hanno recentemente finanziato ci sono il fondo di Dubai Jabbar Internet Group e la società VC con sede a Londra, specializzata in insurtech, Eos Venture Partners, Turn8 con sede negli Emirati Arabi Uniti, Gruppo F-Horizon dell’Arabia Saudita, la svizzera Seedstars e altri investitori angel da MENA, Europa, Asia meridionale e Stati Uniti.

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