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Guida alla conservazione a norma 2024: i 7 elementi chiave di un servizio end to end, per non correre rischi

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Guida alla conservazione a norma 2024: i 7 elementi chiave di un servizio end to end, per non correre rischi

Fornito da: Intesa

La revisione del regolamento eIDAS ha incluso la conservazione digitale nell’elenco dei servizi fiduciari, aprendo un nuovo capitolo sul fronte dell’archiviazione elettronica, in un’ottica di più ampia interoperabilità. Come riconoscere e implementare fin da ora un servizio che rispetti i più alti standard di settore?

04 Febbraio 2024

Alla luce delle indicazioni delineate dalla normativa europea, nonché dall’AgID, per tutte le imprese garantire la conservazione a norma dei documenti informatici è un requisito fondamentale per non incorrere in criticità burocratiche, problemi legali e sanzioni.

Tuttavia, la scelta di demandare questa attività ad aziende non certificate presenta rischi da non sottovalutare, come mancanze o difformità all’interno di una qualsiasi delle fasi del processo di archiviazione e conservazione.

Come riconoscere e implementare un servizio end-to-end, che rispetti e garantisca i più alti standard del settore?

Scaricando questo approfondimento, fornito da Intesa, società del Gruppo Kyndryl, capirai:

  • quali sono i riferimenti normativi, tra Linee Guida AgID e regolamento eIDAS
  • come un servizio di conservazione a norma in modalità SaaS garantisce protezione sicurezza e validità probatoria
  • come un’infrastruttura proprietaria e una piattaforma evolute permettono di gestire tutti i documenti rendendoli subito rintracciabili e disponibili
  • quali sono i 7 elementi chiave per abilitare un processo end-to-end senza rischi.

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