Scatola nera obbligatoria dal 2022, ecco cosa cambierà

Il prossimo Parlamento europeo dovrà occuparsi anche della telematic box, di cui si preannuncia l’obbligatorietà in tutti i Paesi dell’Unione. Obiettivo dei legislatori europei è rendere il veicolo più sicuro, ma questo non è l’unico vantaggio che potrà avere il dispositivo connesso

Pubblicato il 09 Mag 2019

Secondo gli analisti di mercato, le automobili arrivano a poter processare fino a 25 gigabyte di dati all’ora; ci si aspetta che queste potenzialità aumenteranno. Si tratta di tantissime informazioni, e sempre più anche contenuti multimediali, che riguardano, il traffico, il clima, lo stato delle strade, il loro affollamento, ma soprattutto la guida del veicolo.

Il cuore dei veicoli nei prossimi anni sarà il telematic box, la scatola nera, ovvero un device che integra un modulo per connettersi alle reti di comunicazione cellulare, un dispositivo per la geolocalizzazione (GPS) e un accelerometro. Combinando le funzioni di questi 3 elementi è possibile rilevare la posizione, la velocità di guida così come il tipo di frenata, lo stato delle strade e del traffico e inviare le informazioni. Dotare la propria auto di una scatola nera può determinare diversi vantaggi, a seconda dell’uso che se ne fa. E gli utilizzi possono essere molteplici.

Ma soprattutto, dotare l’auto di una scatola nera, potrebbe diventare entro il 2022 obbligatorio: se il nuovo Parlamento europeo che sarà eletto prossimamente confermerà quanto già previsto in un accordo con un pacchetto di misure dedidate alla sicurezza stradale,  macchine, furgoni e camion dovranno  essere dotate di diversi nuovi dispositivi, tra cui una black box che registri velocità, accelerazioni, stile di guida e tutti i dati relativi a quanto accaduto subito prima e immediatamente dopo l’incidente.

Fino a oggi a fare da apripista delle telematic box sono state le Compagnie assicurative, molte delle quali, offrono l’opportunità ai propri clienti di ottenere sconti se scelgono di installare una scatola nera. Oggi le macchine possono arrivare ad avere montate fino a 4 scatole nere e tanti modelli escono dalla fabbrica con la scatola nera del produttore che offre (al produttore stesso) tutta una serie di dati che riguardano il funzionamento, i consumi, le particelle inquinanti emesse e così via.

L’obbligo normativo potrebbe essere un utile stimolo anche sotto questo punto di vista: avere un solo sistema, intelligente e super partes, in grado di raccogliere tutti i dati utili agli attori interessati (il guidatore, la casa produttrice, la finanziaria, l’assicurazione) rappresenta sicuramente una soluzione più efficace e aprire le porte allo sviluppo di molte altre funzionalità.

“Guardando al futuro – spiega Nicola Lavenuta, CEO Macnil GTAlarm, la società del Gruppo Zucchetti specializzata nello sviluppo di progetti M2M e IoT – si aprono tantissimi scenari di utilizzo di questi sistemi. Nei nostri centri di ricerca e sviluppo stiamo lavorando a varie occasioni per sfruttarli, arricchendoli di nuove funzioni. Per esempio, sarà possibile, dotando le scatole nere di interfaccia per il pagamento, corrispondere in modo veloce e automatico le somme per i parcheggi, per le autostrade, ma anche il dovuto alla stazione di rifornimento e servizio. Non solo, guardando al sempre più diffuso mondo dell’e-commerce, che vede proprio nel recapito di quanto si è acquistato una delle sue difficoltà, nei nostri laboratori stiamo pensando a soluzioni di apertura del bagagliaio della macchina da proporre, in piena sicurezza per tutti, agli e-tailer per consentire loro di offrire un ulteriore servizio”.

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